Lavoro
12:29 pm, 1 Febbraio 17 calendario

Noi ci proviamo “Per farcela serve passione”

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA I posti di lavoro aumentano in Italia ma non per i giovani. Secondo le rilevazioni dell’Istat nel mese di dicembre la disoccupazione tra i 15-24enni sale al 40,1%, il dato più alto da giugno 2015, in aumento di 0,2 punti percentuali sul mese precedente. Nello stesso tempo gli occupati aumentano su base annua (+242 mila), ma soprattutto tra gli over 50 (+410 mila) e tra i lavoratori dipendenti (+266 mila). Il tasso di disoccupazione resta invece stabile al 12%. La stima dei disoccupati a dicembre è in aumento su base mensile (+0,3%, pari a +9 mila).
La crescita è attribuibile alla componente femminile a fronte di un calo per quella maschile e si distribuisce tra le diverse classi di età ad eccezione dei 25-34enni.
Ma Poletti è ottimista
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha tenuto a precisare che ci sono «602.000 occupati in più dal giuramento del Governo Renzi nel febbraio 2014, dei quali 440 mila sono lavoratori stabili». Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, mette in evidenza invece che i dati sulla disoccupazione devono spingere il Paese «a includere i giovani» nel mondo del lavoro. Sulla stessa lunghezza d’onda la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, secondo cui non si possono aspettare «le elezioni o le consuete alchimie della politica». Così anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che su Twitter taglia corto: «Non abbiamo bisogno di andare presto alle urne, ma di dare presto risposte ai giovani disoccupati».
Un piano straordinario
La Cgil da parte sua chiede un «piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile, anche con creazione diretta di posti di lavoro», oltre a precise «scelte di politica industriale» perchè «la disoccupazione giovanile al 40% è la vera emergenza sociale» del Paese, dove «il mercato del lavoro è fermo». Da qui la richiesta al Governo di attivare «un’interlocuzione per affrontare i tanti problemi in campo».
Il mio grande sogno tra mais e natura
Appassionato di natura e agricoltura fin da quando era piccolo,  Adriano Galizzi (nella foto con la fidanzata), 28 anni, della provincia di Bergamo, non ci ha pensato un attimo appena si è trovato la laurea in economia gestionale in mano. «Nel 2015, nonostante avessi ricevuto un’offerta di lavoro molto allettante – racconta a Metro – ho chiesto un mutuo alla banca (che gli è stato concesso grazie alla garanzia del padre, ndr)e ho avviato la mia startup dei sogni. Un’azienda agricola in cui si coltiva il mais spinato di Gandino, un’antica varietà che ormai era stata dimenticata. Ho iniziato così a collaborare con un’Associazione che si occupa di rilanciare questo antico seme autoctono e, a partecipare alle  attività per la tutela e la valorizzazione di questa varietà pregiata di mais, nate dopo il ritrovamento di alcune spighe e di alcuni semi custoditi in un’antica cascina gandinese». Le soddisfazioni non sono tardate ad arrivare e così ha deciso di completare la filiera, lanciandosi nell’avventura della produzione di gallette, che vende anche grazie al sito www.agrigal.it.
 
Ha acquistato le attrezzature necessarie e ha allestito un laboratorio specializzato, inaugurato nel settembre 2016 (è il primo in Lombardia). Le sue gallette sono molto particolari perché lavora il mais a chicco intero, a differenza di quanto viene solitamente fatto per le altre gallette che si trovano sul mercato, prodotte partendo dal mais degerminato, decorticato e spezzato in parti uguali. «La piena sostenibilità ambientale è la mia priorità», ci tiene a sottolineare. Sogni per il futuro? «Non ho il desiderio di ingrandirmi chissà quanto. In azienda siamo in due, in più ci avvaliamo della collaborazione di lavoratori stagionali per i campi. Quello che ho mi basta. Spero di riuscire a mantenerlo. Tra i miei progetti c’è quello di andare a convivere con la mia fidanzata. Presto lo faremo». 
“Cosa ci mancava? La soddisfazione”
Marco e Alessandro Florio sono due fratelli di 32 e 31 anni, entrambi programmatori. Nel 2013 insieme hanno ideato e realizzato Idrowash, azienda di pulizia per superfici e aree esterne. «Avevamo entrambi dei lavori a tempo indeterminato che però non ci davano grandi soddisfazioni – raccontano. Dovendo far ristrutturare un rustico del nonno, entrarono in  contatto da vicino con il mondo dell’edilizia e non se ne staccarono più. Con un investimento iniziale di 100 mila euro («racimolati tra i nostri risparmi e l’aiuto della famiglia»), ha avuto inizio  la loro avventura. Il lavoro consiste nel riqualificare ad esempio capannoni industriali, riportando alla vita  i materiali originali ed evitando costose sostituzioni. «Il nostro motto è ripsristino senza sostituzione».  Lavorano in due, collaborano anche con alte aziende di servizi, ma il loro sogno è di ingrandirsi, anche per poter offrire posti di lavoro. Hanno ricevuto offerte anche da altri Paesi, anche se per ora si concentrano sull’Italia.
VALERIA BOBBI

1 Febbraio 2017
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo