CAMPIDOGLIO
7:53 pm, 28 Settembre 16 calendario

“Ma Marra non è mai stato un fedelissimo di Alemanno”

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Era stato chiamato al processo Mafia Capitale dai legali di Salvatore Buzzi per raccontare l’origine dei rapporti fra Gianni Alemanno e la coop 29Giugno. «Sono stato io a presentare Buzzi all’ex sindaco nel giugno 2009». Ma poi è stato costretto a soffermarsi anche sull’attualità politica. Perchè Claudio Milardi, chiamato ieri in veste di testimone nell’aula bunker di Rebibbia, oltre ad essere stato collaboratore politico dal 2002 dell’ex sindaco Gianni Alemanno, di fatto ha visto crescere anche Raffaele Marra, attuale vicecapo di gabinetto in Campidoglio (che con il processo non ha nulla a che spartire), la cui presenza a fianco della sindaca Virginia Raggi ha causato un aspro scontro politico all’interno del Movimento 5 Stelle .
«Conosco Raffaele Marra dai tempi in cui Alemanno era ministro dell’agricoltura – ha affermato Milardi in aula – l’ultimo anno ebbe un ruolo nella sua segreteria. Lui era un ufficiale della guardia della finanza, poi fece un concorso da dirigente presso il Cra, lo vinse e passo come dirigente dal Cra all’Unire (dove c’era anche Franco Panzironi, che poi divenne ad di Ama, ndr)». 
Successivamente, quando nel 2008 Alemanno divenne sindaco, Marra venne messo a capo del dipartimento patrimonio del Comune di Roma. Ma nonostante questo, secondo Milardi, non può assolutamente essere definito un fedelissimo dell’ex sindaco. «Nella segreteria al ministero eravamo in quattro, tutti di una precisa estrazione politica – ha aggiunto poi a margine dell’udienza – Marra non veniva dalla nostra storia. A segnalarlo fu il “Cuppolone”».
I rapporti fra Marra e l’ex sindaco si interruppero poi nel 2010, in seguito ad alcuni contrasti con l’assessore alla casa dell’epoca, Alfredo Antoniozzi. Poi dopo una breve esperienza in Rai, Marra approdò alla regione Lazio di Renata Polverini. Eppure Milardi non ha mai dimenticato l’esuberanza di quel giovane dirigente. «Mi ricordo il suo primo giorno al ministero dell’agricoltura – ha proseguito Milardi davanti ai giornalisti – Di fatto fra noi era un pesce fuor d’acqua e per stemperare l’ambiente ci raccontò una barzelletta. Quella del finanziere di basso profilo che risponde a un bando per salire di grado. Il commissario d’esame lo interroga: ti faccio una domanda facile, facile, facile: quanto fa 100 diviso due? Risposta: Comanda’, come sempre, 70 a te e 30 a me. Ecco, lui si presentò così».
MARCO CARTA

28 Settembre 2016
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