CAMPIDOGLIO
10:28 pm, 29 Novembre 16 calendario

In Aula Giulio Cesare è bagarre sul referendum

Di: Redazione Metronews
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ROMA L’esito del voto era scontato, così come il caos che ha portato con sè ieri mattina la mozione portata dal Movimento 5 Stelle, che impegna «la Sindaca ad esprimere ai Presidenti delle Camere, ai Presidenti dei rispettivi Gruppi e all’Associazione del Comuni Italiani l’allarme espresso dall’Assemblea Capitolina per la deriva autoritaria in atto, contro la quale si sono costituiti i Comitati Referendari per il NO al Referendum promosso dal Governo sulla riforma costituzionale».
Un disposto mal digerito dalle opposizioni, che con l’eccezione di Stefano Fassina (il consigiere di Sinistra italiana è stato contestato da quelli del Pd al grido di «venduto» e «buffone») sono uscite durante la votazione. Dal Pd a Fdi, i consiglieri della minoranza hanno contestato al presidente del consiglio comunale Marcello De Vito e alla giunta l’anomalia di non aver inserito la mozione come art. 58 del regolamento capitolino, cioè come una semplice dichiarazione di intenti, ma di aver paralizzato i lavori dell’assemblea capitolina. La consigliera Pd Michela Di Biase ha annunciato che ricorrerà al prefetto per la violazione delle regole, aggiungendo che mentre si discuteva della mozione sotto al Campidoglio c’erano cento famiglie che chiedevano al Comune una soluzione contro gli sfratti.
Ma il dibattito ha animato con veemenza anche il pubblico dell’aula Giulio Cesare, diviso tra sostenitori del Si e del No al referendum costituzionale. Ed è stata vera bagarre quando il presidente dell’assemblea De Vito ha chiesto di far uscire i favorevoli al Sì, tra i quali c’era anche il deputato Pd Marco Miccoli che, allontanato dalla polizia locale ha urlato: «Fascisti, la costituzione va letta prima di difenderla».
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29 Novembre 2016
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