TERRORISMO/BRUXELLES
9:41 pm, 23 Marzo 16 calendario

4 i terroristi in azione uno ancora in fuga

Di: Redazione Metronews
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21:00 La chiusura dell’aeroporto di Zaventem è stata disposta anche per giovedì dalle autorità belghe a seguito degli attentati terroristici di Bruxelles. Per tutto il 24 marzo e la mattina del 25, Alitalia trasferirà a Liegi i voli originariamente programmati da e per la capitale belga, collegando Roma e Milano con 12 voli straordinari. Questo per agevolareil rientro di quanti vogliano tornare in Italia e la partenza di chi abbia necessità di raggiungere il Belgio. 
18:35 Per i media belgi il secondo kamikaze responsabile dell’attentato all’aeroporto internazionale di Zaventem sarebbe stato identificato. Si tratta di Najim Laachraoui, l’esperto di esplosivi. L’altro kamikaze identificato era Ibrahim Bakraoui.
18:20  «Uno dei kamikaze di Bruxelles era stato arrestato a Gaziantep (nel sud della Turchia ad un passo dalla frontiera siriana, ndr) e lo abbiamo espulso in Belgio». Lo ha rivelato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ai reporter ad Ankara, aggiungendo che le autorità belghe non riuscirono a confermare i suoi legami con il terrorismo «malgrado i nostri avvertimenti» dopo l’espulsione.     Parole quelle di Erdogan destinate ad seminare il malcontento tra i belgi e nell’Unione europea. Il kamikaze intercettato dalle autorità turche era Ibrahim Bakraoui e il suo arresto risale allo scorso giugno.
 
18:04. Gli attentati di Bruxelles all’aeroporto e nella stazione della metropolitana erano una vendetta contro l’arresto di Salah Abdeslam e contro la morte Mohammed Bakraoui. Lo sostiene la televisione francese Tf1. Il “testamento”  è contenuto in un file audio registrato dai due fratelli Khalid e Ibrahim Bakraoui, ed era stato salvato in un computer portatile ritrovato vicino al covo di rue Max Roos a Schaerbeek, utilizzato dal commando terrorista. Nel file i due fratelli kamikaze, responsabili dell’attentato nell’aeroporto e in quello della stazione spiegano la loro azione “per vendicare l’arresto di Salah Abdeslam, il 18 marzo, e la morte di Mohammed Belkaid” qualche giorno prima nel blitz della polizia a Forest. Il testamento era indirizzato “alla madre e a un cugino Yassine A”.
16.30.  Le vittime, molto probabilmente, sarebbero state molte di più se il tassista  che ha trasportato i jihadisti in aeroporto non li avesse riconosciuti, guidando successivamente la polizia al covo dove li aveva caricati. Infatti, per un errore del call center della compagnia dei taxi, il commando aveva chiesto un minivan, ma a caricare il commando di assassini era arrivato il suo taxi. Costringendo così i kamikaze a lasciare a “casa” una bomba ad altissimo potenziale, poi ritrovata dalle forze speciali.
15.23. Si chiama Patricia Rizzo l’impiegata di un’agenzia che fa capo alla Commissione Ue della quale non si hanno più notizie da ieri. A lanciare l’allarme, martedì sui social, un parente della donna. I familiari della Rizzo, assistiti dal personale dell’ambasciata italiana in Belgio, in questi momenti starebbero procedendo alle operazioni di riconoscimento all’ospedale militare di Bruxelles, dove sono stati trasportati i resti delle vittime della bomba nella metropolitana, a due passi dalle sedi delle istituzioni Ue.
15.20.  Una serie di misure devono essere adottate al più presto per creare un “patto europeo per la sicurezza”. Lo ha detto il premier francese Manuel Valls, durante una conferenza stampa con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Valls ha anche aggiunto: “Siamo in guerra, una guerra ci è stata dichiarata”.
15.00. Un cadavere è stato ritrovato oggi pomeriggio all’aeroporto di Zaventem. Il conto delle vittime sale così a 32. Intanto, la polizia di Bruxelles ha annunciato su Twitter che tutte le stazioni della metropolitana oggi saranno chiuse dalle 19, nell’ambito di “misure di sicurezza aggiuntive”. Inoltre, da oggi i passeggeri potranno ora sbloccare le porte dei treni. Lo riferiscono i media locali citando la societa’ dei trasporti locale (STIB). Ieri dopo l’esplosione i passeggeri avevano cercato invano di aprire le porte, e alcuni avevano rotto i finestini per scappare.
14.30. È di 31 morti e 270 feriti il bilancio – “purtroppo ancora provvisorio” – degli attentati di martedì mattina a Bruxelles. Lo ha detto il procuratore federale Frederic Van Leeuw durante la conferenza stampa di mercoledì. “I numeri – ha osservato – rischiano purtroppo di aumentare nelle prossime ore per lo stato molto grave di alcuni dei ricoverati negli ospedali di Bruxelles”.
“I resti delle vittime dell’aeroporto – ha spiegato un responsabile del centro di crisi – sono stati portati all’Università di Lovanio, e quelli della metropolitana all’Ospedale militare. Purtroppo – ha proseguito – il riconoscimento è molto difficile e come potete capire vogliamo essere assolutamente sicuri dell’identità delle vittime prima di poterla fornire”.
E l’incubo non è finito: “Manteniamo il livello di allerta 4”, ha detto Paul Van Tigchelt, direttore dell’Ocad (unità per l’analisi delle minacce), durante la stessa conferenza stampa, specificando che “il livello 4 vuol dire che la minaccia è ancora reale”.
Intanto iniziano ad affiorare le prime certezze, compreso che a far esplodere il metrò è stato un altro kamikaze. Van Leeuw ha infatti confermato che all’aeroporto di Zaventem sono entrati in azione due attentatori suicidi, solo uno dei quali è stato identificato grazie alle impronte come il 30enne jihadista Ibrahim El Bakraoui. Suo fratello, il 27enne Khalid El Bakraoui, è invece stato identificato come il kamikaze che si è fatto esplodere nella stazione di Maelbeek.
Un quarto uomo, quello ritratto all’aeroporto con il cappellino da pesca, è ancora in fuga e non è stato ancora identificato. Il procuratore ha poi aggiunto che una persona è stata fermata martedì e viene interrogata dalla polizia, mentre un secondo fermato è già stato rilasciato.
Van Leeuw ha confermato anche che nel covo dei terroristi nella zona di Schaerbeek sono stati trovati 15 chili di esplosivo, oltre ad acetone, un detonatore e “una valigia piena di materiale destinato a confezionare un esplosivo. Altre perquisizioni si sono rivelate negative”. Il covo è stato individuato grazie alla testimonianza del tassista che aveva accompagnato i terroristi all’aeroporto.
Infine, ha annunciato che è stato rinvenuto il computer di Ibrahim El Bakraoui che custodiva il testamento del terrorista nel quale l’uomo esprimeva il suo smarrimento, spiegava che si sentiva braccato e che non voleva finire in una cella accanto a Salah Abdeslam (il super latitante arrestato venerdì scorso). METRO
 
 

23 Marzo 2016
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