TERRORISMO/BRUXELLES
8:41 pm, 28 Marzo 16 calendario

Riparte da zero la caccia all’uomo con il cappello

Di: Redazione Metronews
condividi

BELGIO Il freelance Faycal Cheffou è stato rilasciato. Non vi erano «prove sufficienti per il prolungamento del fermo», ha riferito la procura belga che indaga sugli attacchi di Bruxelles anche se il giornalista resta indagato e incriminato per terrorismo. Cheffou, giornalista che si occupava di diritti dei migranti, non è dunque l’uomo con il capello dell’aeroporto di Zaventem: la polizia belga ha diffuso un nuovo video per cercare di identificare il terzo terrorista che compare poco prima delle esplosioni all’aereoporto. L’uomo, che indossa un cappello e una giacca bianca, spinge un carrello con un’enorme valigia attraverso la hall delle partenze, accanto ai kamikaze Ibrahim El Bakraoui e Najim Laachraoui.
L’algerino non si oppone a estradizione
Intanto ha fatto sapere che nell’udienza del primo aprile non si opporrà alla sua estradizione in Belgio Djamal Eddine Ouali, il 40enne algerino arrestato sabato sera dalla polizia italiana a Bellizzi, nel Salernitano, in esecuzione di un mandato di arresto europeo nell’ambito di una indagine su una rete di procacciatori di documenti falsi utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. La procura di Bruxelles sospetta che l’algerino abbia fornito i documenti falsi ai presunti autori degli attentati di Parigi, tra i quali lo stesso “cervello” dell’apparato logistico della strage, Salah Abdeslam. L’indagine, secondo la procura di Bruxelles, deve appurare anche se Eddine Ouali abbia fornito i documenti falsi agli autori del duplice attentato dello scorso martedì a Bruxelles.
Si aggrava bilancio vittime
Si aggrava il bilancio delle vittime degli attentati dello scorso 22 marzo a Bruxelles. Il ministro della Salute ha fatto sapere che 4 feriti sono deceduti in ospedale: i morti salgono a 35. Tra le vittime vi sono anche i tre attentatori. Oltre 300 i feriti. Identificate per ora 28 vittime (15 dell’aeroporto e 13 della metro).
Un kamikaze passato in Italia
Khalid El Bakraoui, il kamikaze della stazione della metro di Maelbeek di Bruxelles, è transitato nell’estate del 2015 in Italia, diretto in Grecia. Gli uomini dell’antiterrorismo hanno ricostruito i suoi spostamenti: il 23 luglio 2015 alle 8.25 Khalid El Bakraoui atterra all’aeroporto di Treviso con un volo proveniente da Bruxelles. Il biglietto era stato acquistato con carta di credito da un altro uomo: Abderahman Benamor. Il giorno dopo, 24 luglio 2015, il nominativo di Khalid viene registrato su un volo partito dall’aeroporto di Venezia alle 6 con destinazione Atene. La notte tra il 23 e il 24 luglio pernotta all’hotel Courtyard by Marriott Venice Airport. Dunque a fine luglio 2015 Khalid El Bakraoui transitava dall’Italia diretto in Grecia, pochi giorni dopo – il primo agosto 2015 – Salah Abdeslam veniva avvistato nel porto di Bari diretto a Patrasso. E in Grecia, in un appartamento di Atene abitato da Abaaoud, è stata trovata la mappa dell’aeroporto di Bruxelles.
METRO

28 Marzo 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo