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4:25 pm, 29 Dicembre 15 calendario

Il bilancio di Renzi appeso al referendum sulle riforme

Di: Redazione Metronews
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ROMA «E’ del tutto evidente che se perdo il referendum costituzionale, considero fallita la mia esperienza in politica». Matteo Renzi cala l’asso sul tavolo della politica e si gioca tutto sulle riforme e sul referendum che chiamerà gli italiani a bocciarle o promuoverle. Durante la conferenza stampa di fine anno, il premier illustra il lavoro fatto nel 2015, anche con slide corredate di gufetti, trae un bilancio in positivo e mette la “fiducia” sulle riforme che saranno approvate nei primi mesi dell’anno: «Farò campagna per il referendum costituzionale».
Ma tornando al bilancio, Renzi si è detto certo: «Il 2015 è andato meglio del 2014. E’ stato un buon anno, che ha visto un segno positivo». Certo, «non va tutto bene», ma solo «un anno fa c’era una legislatura strascicata», ora «l’Italia si è rimessa in moto e torna ad essere un grande Paese». Insomma: «Italia batte populismo quattro a zero». Sulle riforme il premier fa notare: «Il dato di fatto è che l’Italicum è approvato». «Portare a casa il risultato della legge elettorale era tutt’altro che semplice, è stato un capolavoro parlamentare». E sul jobs act «oggi ci sono più tutele e più posti di lavoro, ma non mi accontento, non sono soddisfatto, lo sarò quando l’Italia tornerà ad avere il ruolo di leadership».
Il premier non si risparmia di attaccare il volto feroce della Ue, che ha scelto una politica economica «sbagliata» basata sull’austerity. Detto ciò «l’Italia non dichiara guerra alla Ue, anzi la sta difendendo», non fa polemiche ma «domande sulle regole, vorremmo che le regole valessero per tutti»: «Chiediamo il rispetto doveroso». L’Italia ha «rispettato tutte le regole Ue. Non chiede sconti, non chiede saldi, non è al discount, chiede che le regole Ue valgano per tutti».
Quanto ai punti dolenti, Renzi risponde secco sulla crisi delle banche popolari: «Chi ha subìto un danno deve sapere che il governo è dalla sua parte e farà di tutto perché abbia indietro i suoi soldi». E comunque «non c’è rischio sistemico per le banche italiane».  Poi confuta i numeri portati dalle opposizioni sull’immigrazione: «Se guardiamo i numeri vediamo che ci sono meno sbarchi dello scorso anno, siamo al record storico, più basso in assoluto di immigrazione in Italia». E sulle unioni civili spiega: sono un «fatto di giustizia equità e dignità», «dobbiamo portarlo a casa», anche se è un tema che «divide» anche dentro il Pd. Il premier respinge al mittente le critiche del M5s sullo smog: «Non commento la strumentalizzazione dei morti, che ormai è uno sport a cui ci stanno abituando alcune opposizioni». E infine una previsione in rosa: «Non sono terrorizzato dal perdere consenso: se si dovesse fare una previsione per le politiche 2018 direi che vinciamo al primo turno».
AGI

29 Dicembre 2015
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