politica
5:03 pm, 15 Gennaio 21 calendario

Responsabili, via stretta I consigli di Tabacci a Conte

Di: Redazione Metronews
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ROMA Anche i più dubbiosi tra i renziani sulla mossa del senatore di Rignano oggi affermano che il gruppo si è ricompattato, che da Conzatti ad altri, tutti i componenti di Iv a palazzo Madama hanno accolto l’appello del leader di evitare fuoriuscite. «Diversi di noi hanno perplessità ma se il gruppo resta unito la maggioranza non avrà i 161 e dovrà considerare altre alternative», spiega una fonte parlamentare di Italia viva. E’ vero che a palazzo Madama si è costituito il gruppo Maie-2023 ma per ora a farne parte restano i senatori Merlo, Cario, De Bonis e Fantetti, anche se stanno lavorando ad acquisire nuove adesioni. Ci sono poi i ‘contiani” alla Camera che sono confluiti sotto l’insegna di Tabacci e che sotto traccia lavorano anche al Senato. «Ci stiamo organizzando per formare un soggetto politico che poi si costituirà anche sui territori», spiega chi ha aderito dopo aver abbandonato il Movimento 5 stelle. E’ in corso un lavorio nel gruppo Misto per unire la galassia degli ex pentastellati. I “contiani” rilanciano che al Senato ci sarebbero 168 voti “possibili”, che al “dossier” ci starebbero lavorando oltre a Tabacci anche Nencini e l’azzurra Polverini.
Proprio Tabacci, ex democristiano, ex assessore di Pisapia a Milano, intervistato da Formiche.net, ha detto: «Io alla Camera ho fatto un gesto: alcuni giovani parlamentari del M5S sono venuti nel mio Centro Democratico, un movimento fondato nel 2013 e che ha una storia. Certo che il mio movimento possiede i tratti somatici della responsabilità, essendo stato sempre nel centrosinistra, sia in maggioranza che all’opposizione. Si è trattato di un passaggio che, più avanti, deve avere uno sbocco e una struttura politica che io ho collocato chiaramente nel solco del lavoro del presidente Conte. Se è stato fatto alla Camera, allora lo si può fare anche al Senato».
Lo stesso Tabacci ha dato dei consigli a Conte: «In Aula dica con chiarezza che la responsabilità del governo è sua e che gli sbocchi successivi saranno tesi, non solo ad una verifica parlamentare stringente, ma anche ad una verifica di natura elettorale: ovvero indichi chiaramente quando sarà presente nel confronto elettorale perché vuole essere giudicato dagli italiani, sia in caso di elezioni anticipate fra qualche mese, sia alla scadenza naturale. Ma lo deve dire in Aula, dando così una linea indicativa e di prospettiva politica a chi, non essendo sovranista, possa ritagliarsi uno spazio tipico di chi è progressista da un lato e liberal-democratico dall’altro, ma che ha bisogno di un tratto comune rappresentato in questo momento dall’europeismo».
AGI/METRO

15 Gennaio 2021
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