TERRORE A PARIGI
9:00 pm, 17 Novembre 15 calendario

Casson: Servizi europei zero coordinamento

Di: Redazione Metronews
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INTERVISTA Felice Casson, segretario del Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, organo di controllo dei servizi segreti, è negli Stati Uniti insieme al presidente Stucchi per incontrare gli omologhi americani e i responsabili delle agenzie di intelligence Usa. «Noi come Copasir siamo impegnati sin dall’inizio della legislatura con organismi analoghi e servizi di intelligence di tutta Europa e non solo, per migliorare le relazioni e la collaborazione».
Dopo gli attentati di Parigi una domanda è d’obbligo: come funziona il coordinamento tra i servizi di intelligence europei, possiamo stare tranquilli?
Siamo all’anno zero. Zero coordinamento. Si osserva una carenza drammatica di relazioni e di scambio se non a livello di rapporti personali, ma nulla di realmente organizzato. Ognuno viaggia per conto proprio.
Mi scusi ma si fa fatica a crederci.
È esattamente il contrario invece, è il frutto di riserve mentali e gelosie dei singoli apparati che fanno fatica scambiarsi informazioni. E non è così strano, perché l’Unione Europea è importante e funziona dal punto di vista economico e finanziario, ma non politico, non c’è una politica comune sulla sicurezza, ognuno la vive in modo autonomo.
Gli attentati di Parigi segneranno un prima e un dopo, immagino, rispetto ad un’esigenza di politiche di sicurezza e di intelligence comuni.
La sfida, dopo un’escalation come quella segnata dall’attentato di Parigi, è cominciare a capire che non se ne può fare a meno. Ma non c’è solo un problema di intelligence. Per quanto riguarda l’Italia c’è anche una questione relativa alle forze di polizia: bisogna dare strumenti e strutture adeguate alle nuove minacce.
Il ministro Alfano ha rassicurato sull’adeguatezza delle nostre strutture.
Non sono d’accordo, basta andare in giro a parlare con i diversi corpi di pubblica sicurezza per capire quali sono le carenze.
Quali rischi corriamo in Italia, dobbiamo avere paura?
Il rischio c’è, Isis cambia strategia e per quanto l’attacco sulla Francia fosse mirato è facile immaginare che la minaccia si estenderà.
Secondo le segnalazioni che vi arrivano dai servizi, i flussi di migranti costituiscono un pericolo?
In Francia non sono stati i migranti, il problema non viene da lì.
I servizi francesi hanno sbagliato qualcosa?
Non so, ci sono state delle inefficienze. Le forze di polizia e i servizi segreti non sono stati in grado di far fronte a migliaia e migliaia di persone attenzionate. Per noi è diverso, per ragioni culturali e storiche siamo meno esposti, però abbiamo degli obiettivi interessanti, tra Roma e le città d’arte.
I nostri servizi sono più efficienti?
Sono in grado di sapere e di segnalare, lo hanno sempre fatto. Anche se possono essere utilizzati più razionalmente con più risorse. Ma in questo momento, ripeto meritano più attenzione le forze di polizia, che vanno rafforzate.
PAOLA RIZZI
@paolarizzimanca

17 Novembre 2015
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