Grazie a Expo scattato subito il piano sicurezza
MILANO Prevenzione, controllo del territorio con agenti e telecamere, intelligence. Passa attraverso la combinazione di questi elementi il sistema di difesa di Milano, che dopo gli attentati parigini, è stato intensificato, come spiega l’assessore comunale alla Sicurezza, Marco Granelli.
Lei ha partecipato al vertice sulla Sicurezza di sabato mattina, cosa avete deciso?
Abbiamo sancito i provvedimenti già scattati venerdì notte alle prime notizie provenienti da Parigi. Eravamo preparati un po’ per il sistema messo a punto per Expo – un vero lascito per Milano -, un po’ perché dopo l’accoltellamento dell’ebreo ortodosso, avevamo già innalzato il livello di guardia.
Su cosa si basa il sistema di protezione di Milano?
Abbiamo già 400 punti sensibili monitorati, anche se, come dimostra Parigi, ogni luogo può diventare un “punto sensibile”. Per questo abbiamo aumentato la presenza delle forze dell’ordine nei luoghi di ritrovo, nelle stazioni e in metrò. Gli altri pilastri sono le 4000 telecamere attive in città, collegate con tutte le forze dell’ordine, che condividono in tempo reale le informazioni, e, infine, il lavoro di intelligence.
Avete chiesto il ritorno a Milano di alcuni militari arrivati per Expo… novità?
La settimana scorsa avevamo chiesto che tornassero 150 soldati per pattugliare il territorio. Pisapia ha parlato con Renzi e siamo in attesa. Capisco che ci sia il Giubileo, ma Milano ha ormai una tale visibilità mondiale, che deve essere difesa. ANDREA SPARACIARI
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