Migranti
8:46 pm, 15 Settembre 15 calendario

Centinaia di arresti al confine ungherese

Di: Redazione Metronews
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UNGHERIA È scattato il giro di vite sui migranti in Ungheria: il Paese ha chiuso il confine con la Serbia e sta pensando di estendere il muro anti-migranti anche al confine con la Romania, oltre a quello con la Serbia. La polizia magiara ha arrestato 174 rifugiati dopo la mezzanotte, quando è entrata in vigore la nuova, più dura legge anti-migranti. Intanto Budapest ha preso in esame 16 richieste di asilo e le ha respinte tutte nel giro di poche ore. Il governo ungherese ha anche dichiarato lo stato d’emergenza in due contee al confine con la Serbia.
In Croazia rischio campi minati
Centinaia di migranti, però, continuano a premere sulla barriera che interrompe l’autostrada a Horgos, al confine tra Serbia e Ungheria, e molti di loro hanno iniziato uno sciopero della fame.
Ora si teme che il flusso si possa spostare sulla Croazia, dove i migranti si troverebbero a dover fare i conti con il pericolo dei vasti campi minati triste eredità delle guerre degli anni ’90. «È un sistema di ricadute… se i migranti non possono andare da qualche parte, c’è la realistica possibilità che vengano nella nostra direzione», ha dichiarato Zlatko Sokolar, capo dell’amministrazione di frontiera del ministero dell’Interno croato. Al momento il confine di 325 chilometri con la Serbia è tranquillo, ha aggiunto Sokolar, senza tentativi di attraversamento in atto. Intanto anche l’Austria ha annunciato che nella notte tra martedì e mercoledì ripristinerà i controlli alla frontiera con Ungheria, Italia, Slovacchia e Slovenia.
Alta tensione in Turchia
Ci sono invece 5.000 migranti, per lo più siriani, ammassati a Edirne, in Turchia, da dove sperano di raggiungere via terra la frontiera con la Grecia nonostante il blocco imposto da Ankara. Infine almeno 26 persone, tra cui 4 bambini e 11 donne, sono morte nel naufragio di un barcone partito dalla Turchia e diretto all’isola greca di Kos.
La Merkel chiede un nuovo summit
La presidenza lussemburghese del Consiglio Ue ha deciso di convocare una nuova riunione straordinaria dei ministri degli Interni per il 22 settembre. «Per far fronte alla crisi – ha detto la cancelliera tedesca Merkel – bisogna tornare indietro allo spirito europeo», sottolineando di non voler fare minacce. Di fronte all’opposizione di quattro Stati dell’Est alle quote di ridistribuzione dei migranti, il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere, aveva infatti proposto di tagliare loro i fondi Ue. La Merkel ha chiesto a Italia e Grecia di allestire rapidamente i centri per l’identificazione. Il summit dovrà occuparsi anche del sostegno ai Paesi d’origine.
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15 Settembre 2015
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