Fifa
9:07 pm, 28 Maggio 15 calendario

Pielke: La Fifa è in crisi Non basta Blatter, dovrebbe cambiare statuto e governance

Di: Redazione Metronews
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USA Il capo della Fifa Sepp Blatter affronta un’intensa pressione mentre presiede una riunione di emergenza a seguito delle indagini di Stati Uniti e Svizzera con relativi arresti per la corruzione all’interno del governo del calcio. Roger Pielke Jr., studioso di politiche sportive presso l’Università del Colorado, riflette su ciò che potrebbe accadere e come potrebbero essere affrontati i problemi della FIFA.
Chi sta sostenendo Blatter? E perché?
La maggior parte dei 209 membri della FIFA. La grande eccezione è l’Europa – cioè la UEFA. Blatter ha così tanto sostegno perché la FIFA è un’organizzazione patronale, il che significa che i soldi vanno dal quartier generale ai membri. Molti vorrebbero che tale sistema continui a funzionare.
Chi sta chiedendo a Blatter di dimettersi? E perché?
Sono molti, tra cui politici, leader del calcio come Michel Platini (presidente UEFA), giornali (come The Washington Post) e altri. Blatter ha detto che non si dimetterà. È importante capire che, mentre Blatter è il volto pubblico della FIFA, i suoi problemi vanno ben più in profondità di un solo uomo.
L’elezione sarà rinviata?
No, questo sembra improbabile.
Pensa che Blatter sarà costretto a dimettersi alla fine? Perché?
Blatter ha la scorza dura. Ha resistito a ogni crisi che la FIFA ha affrontato finora, e sono state molte. La crisi attuale sembra diversa, a causa del coinvolgimento dei governi degli Stati Uniti e della Svizzera. Scommettere contro Blatter si è sempre dimostrato perdente, ma per sopravvivere alle sfide attuali ci vorranno tutti i suoi poteri, e probabilmente un po’ di fortuna.
Chi prenderà il posto di Blatter, se non sarà eletto? Perché?
Il suo principale avversario nelle elezioni è il Principe Ali di Giordania. Sta montando una campagna incentrata sulle riforme, ma sembra improbabile che abbia una reale possibilità di vincere. I problemi della FIFA sono di tipo culturale e istituzionale, così sostituire il suo leader serve a poco se non accompagnato da riforme più ampie. Vi è inoltre il rischio che, se Blatter dovesse andarsene, la gente potrebbe pensare, erroneamente, che i problemi della FIFA siano risolti.
Cosa dovrebbe cambiare fondamentalmente nella FIFA?
La FIFA è un’organizzazione non-profit svizzera. Sarebbe meglio trattarla come un business, come un’organizzazione internazionale o come un organismo semi-governativo (come l’Agenzia mondiale antidoping a Montreal). Ognuno di questi modelli di governance potrebbe consentire una maggiore responsabilità pubblica e meno opportunità per il genere di imbrogli di cui in settimana abbiamo sentito dire si siano verificati sotto gli occhi di Blatter.
DMITRY BELYAEV
METRO WORLD NEWS

28 Maggio 2015
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