Tunisia
10:15 pm, 19 Marzo 15 calendario

L’attacco a Tunisi partito dalle basi Isis in Libia

Di: Redazione Metronews
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TUNISIA Dopo un’altra giornata confusa è stato definitivamente confermato che sono quattro le vittime italiane dell’attentato al Museo del Bardo, a Tunisi, nel quale un commando di terroristi forse vestiti in divise militari ha ucciso 23 persone, 18 stranieri, 2 terroristi, un agente delle forze di sicurezza, un autista di pullman e un’addetta alle pulizie del museo. Altri due italiani, di cui non si avevano notizie, sono stati ritrovati e uno di loro è ferito in modo grave. I feriti sono 47. 
Le indagini
Nove le persone arrestate per l’attentato. Quattro di loro sono accusate di un legame diretto con l’attacco, mentre altre cinque sono sospettate di avere rapporti con la cellula terroristica. Per la polizia i due attentatori sono Yassine Laabidi, originario di Ibn Khaldoun, e Hatem Khachnaoui, di Kasserine, sparito da tre mesi. Per il presidente tunisino Beji Caid Essebsi, i due autori dell’attacco «avevano dell’esplosivo» che noin hanno fatto in tempo a usare. Il premier tunisino, Habib Essid, ha rivelato che uno dei terroristi era già noto ai servizi d’intelligence. I due attentatori si sono preparati all’attacco in un campo jihadista in Libia, e da giorni i media tunisini paventavano la possibilità che cellule dormienti di Ansar al Sharia, gruppo jihadista locale avvicinatosi alle posizioni dello Stato islamico, potessero entrare in azione a Tunisi.
Gli allarmi
Sul web c’erano stati segnali inquietanti: tre giorni prima dell’attentato al Museo, l’Isis aveva esortato i jihadisti tunisini ad agire, e un messaggio rispondeva: «Presto dalla Tunisia avrete grandi notizie e gioirete». 
Comunque non cala la tensione: la radio nazionale ha ricevuto la minaccia di un attacco terroristico contro la sua sede, per cui a Tunisi sono state fortemente potenziate le misure di sicurezza.
Per Mattarella “dall’Isis la più alta barbarie”
Il presidente italiano Sergio Mattarella ha parlato alla Cnn di un «attacco alla democrazia e alla cultura». Per il capo dello Stato, «l’Isis, come tutto il terrorismo fondamentalista, è il nuovo vero pericolo per la civilizzazione, la democrazia e i diritti umani».
La rivendicazione dell’Isis
Secondo il sito di intelligence Site un comunicato della radio dello Stato islamico al-Bayan, che trasmette da Mosul, roccaforte dei jihadisti nel nord dell’Iraq, costituisce una rivendicazione dell’attentato di Tunisi. Un messaggio audio che cita i nomi di battaglia dei due attentatori afferma: «Noi diciamo agli apostati che sono in Tunisia che questa è solo la prima goccia di pioggia e che non godranno di sicurezza né di pace». Su twitter un account jihadista ha pubblicato la foto di una delle vittime italiane con la scritta: «Questo crociato è stato schiacciato dai leoni del monoteismo».
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19 Marzo 2015
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