Parma decapitato arrestato Manenti
CALCIO Ventidue persone in manette (21 in carcere, una ai domiciliari) per una sfilza di reati (peculato, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di credito clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso) contestati dal gip Cinzia Parasporo al termine di un’indagine che, pur riguardando due vicende giudiziarie separate, ha acceso un faro sul reale stato di salute finanziaria del Parma Calcio. Il patron del club ducale, Giampietro Manenti, amministratore di una società di servizi con sede in Slovenia, è stato arrestato per concorso nel reimpiego di capitali illeciti. Per trovare le risorse necessarie per salvare il club (acquistato a metà febbraio a un euro con accollo di oltre cento milioni di debiti) ed evitare la messa in mora minacciata da calciatori e dipendenti, Manenti si era attivato contattando un esperto finanziario di Milano nella speranza di “scaricare” ingenti somme di denaro provento di frodi informatiche e giacenti su carte di pagamento frutto di clonazione nelle casse della società sportiva, quale corrispettivo per simulati acquisti di biglietti e di merchandising del Parma FC.
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