Ensi rap
9:39 pm, 3 Novembre 14 calendario

Ensi: “Io cavaliere Jedi non mi perderò nel lato oscuro”

Di: Redazione Metronews
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MUSICA. Determinato, schietto, “incazzato”, Jari Ivan Vella, in arte Ensi, (classe 1985) è considerato uno dei migliori freestyler del  rap italiano. Onesto e autentico, non ha la pretesa di salvare il mondo, ma vuole solo “cantare” la vita quotidiana. Lo incontriamo mentre si sta preparando per il tour del nuovo lavoro “Rock Steady”, che parte dai Magazzini Generali di Milano il 15 novembre.
Ensi, il video di “Rispetto di tutti, paura di nessuno” è girato a Taranto. Perché definisce questa città uno “stupro geografico”?
Ci sono stato a Taranto, ho toccato con mano il disastro dell’Ilva, l’ho letto negli occhi dei giovani che sono arrabbiati per i parenti morti di tumore per via dell’aria inquinata. Ecco lo stupro geografico. È una città che mi ha spiazzato: mare stupendo da un lato e canne che sputano fumo nero dall’altro.
Nel rap, quanto è importante la rabbia?
È una fonte di ispirazione fondamentale, il mix rabbia e odio da metabolizzare per poi creare. Ma anche l’amore e i sentimenti positivi sono importanti.
Lei sembra uno che ha sofferto molto nella vita…
Dal malessere e dal dolore arriva l’ispirazione. La musica è la mia terapia, è la mia cura e forse riesco ad aiutare anche gli altri perché quelli che provo io sono sentimenti comuni a molti. Le cose che canto le ho vissute sulla pelle.
Il dolore che l’ha segnata?
La perdita di persone care, il mio rimpianto è non aver dedicato loro più tempo.
In “Rispetto di tutti…” nomina Obi Wan Kenobi, le piace la saga di Guerre Stellari?
Sono pazzo di “Guerre Stellari”, adoro il maestro Yoda e credo che George Lucas sia un genio! E poi nella filosofia della saga trovo un parallelismo con il mondo della musica: molti partono come cavalieri Jedi, ma poi si perdono nel lato oscuro.
Il web: alleato o nemico dei self made rapper?
È un’arma a doppio taglio: esalta certe cose e ne ignora altre, a volte distorce la realtà. Il rap ne ha goduto ma il web non si può sostituire a produttori e professionisti del settore. Non si può pesare la musica con le visualizzazioni e i like , perché la si riduce ad una cassetta della frutta. Serve  equilibrio.
BARBARA NEVOSI

3 Novembre 2014
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