6:05 am, 11 Marzo 14 calendario

Rottamiamo i sindacati

Di: Redazione Metronews
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E quando si  rottama tutto il resto? Chiedere solo e sempre alla politica è ingiusto. Dovremmo chiedere conto a tutto il resto: ai giornalisti, ai televisionisti, alla cultura in generale, alle categorie professionali, agli imprenditori e al sindacato. #sindacatostaisereno: Renzi ha virato la prua proprio verso la CGIL, il sindacato più a lui vicino. Non di meno sono la Uil e la Cisl. Intanto c’è un problema di rappresentanza. L’ha detto di recente Landini, il battagliero capo della Fiom, la categoria degli operai. Chi rappresenta oggi il sindacato? Forse tanti pensionati, un po’ la pubblica amministrazione, scuola compresa. Fanno i Caf, i centri di assistenza fiscale, quando c’è da compilare l’Unico. E poi? L’Italia non è più contadina, ma nemmeno solo industriale.
Non gode di alcuna tutela  il popolo delle partite Iva, milioni di giovani abbandonati a se stessi e che non hanno voce.
Il popolo delle partite Iva, milioni e milioni di persone, per lo più giovani con contratti a intermittenza di poche centinaia di euro al mese, sono abbandonati a sé stessi. Non hanno voce. E mai il sindacato ha detto o fatto qualcosa, pensando che, appoggiandosi solo a quelli che il lavoro sicuro ce l’hanno, fosse una strategia valida e di lungo periodo. Ma la presenza si è allentata, e di molto anche nelle fabbriche. I lavoratori vogliono contare. E vogliono contare non solo per alzare la voce o sbandierare le bandiere in manifestazione. Gli operai sono la vera cassaforte delle aziende ed è venuto il momento di contare di più nelle scelte e nelle strategie.
 
(Maurizio Guandalini, economista FondazioneIstud)

11 Marzo 2014
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