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6:24 pm, 24 Aprile 24 calendario

Sarà reato “clonare” le persone usando l’intelligenza artificiale

Di: Redazione Metronews
Intelligenza artificiale
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Il Governo italiano è il primo a legiferare in materia di intelligenza artificiale e lo fa partendo da una stretta sui cloni alias. «Chiunque, al fine di arrecare nocumento a una persona e senza il suo consenso, ne invia, consegna, cede, pubblica o comunque diffonde l’immagine, un video o la voce, falsificati o alterati mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale e idonei a indurre in inganno sulla loro generalità, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Se dal fatto deriva un danno ingiusto, la pena è della reclusione da uno a cinque anni». È quanto prevede l’articolo 25 del disegno di legge sulla IA varato dal Consiglio dei ministri. «Abbiamo previsto un investimento di circa un miliardo con Cdp – ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti – il testo è nel solco di quanto è stato votato dall’Europarlamento ed è molto atteso dai colleghi del G7. È un disegno di legge che definisce senza equivoci chi elabora la strategia sulla IA e definisce chi monitora, chi vigila e chi sanziona».

Rispetto dell’uomo

Nel ddl composto di 26 articoli si prevede che l’Agenzia per l’Italia digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale divengano «Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale». «I sistemi e i modelli di IA – viene sottolineato nel testo – devono essere sviluppati e applicati nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale dell’uomo» e non devono «pregiudicare lo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica». Per quanto riguarda l’utilizzo di sistemi di IA nell’informazione deve avvenire «senza pregiudizio alla libertà e al pluralismo dei mezzi di comunicazione, alla libertà di espressione, all’obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell’informazione». Lo Stato facilita «la disponibilità e l’accesso a dati di alta qualità per le imprese che sviluppano o utilizzano sistemi di intelligenza artificiale e per la comunità scientifica e dell’innovazione». La IA può essere applicata «per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psico-fisica dei lavoratori, accrescere le qualità delle prestazioni lavorative e la produttività» ma l’utilizzo «in ambito lavorativo deve essere sicuro, affidabile e trasparente e non può svolgersi in contrasto con la dignità umana».

24 Aprile 2024
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