Cara Mamma Rai ma Sanremo dov era

Cara Mamma Rai, deve essermi sfuggito qualcosa. Ieri sera pensavo di assistere alla prima serata del Festival di Sanremo – sai, quella trasmissione che per 63 anni ha snocciolato canzoni in una gara tra artisti che poi si concludeva con un vincitore.
In realtà, non appartenendo a quello sparuto gruppetto che ogni anni si ripresenta con il solito “Io boicotto Sanremo” (e poi se lo ciucciano tutto ugualmente), pensavo di vedere anche quest’anno una gara fra brani inediti.
Invece, no. Quello che ho visto era un altro programma. Una via di mezzo fra “Che tempo che fa” (c’era Fazio leggermente savianizzato, c’era la Littizzetto e c’era pure Gramellini) e un brutto, vecchio varietà d’altri tempi (è perfino riapparso Tito Stagno).
Evidentemente ho sbagliato canale. Perché sai, Mamma Rai, di musica io ne ho vista e sentita davvero poca malgrado ciascun cantante tentasse di ghigliottinarmi doppiamente con due brani a testa (inutile, tanto passa sempre il secondo).
La prima canzone arriva dopo un’ora dall’inizio della trasmissione. Per il resto, chi la fa da sovrana è la pubblicità, ben dieci blocchi, mica pizza e fichi.
Oltre alla pubblicità, lo show di Fazio e di Lucianina: bravi eh, però, scusa Mamma Rai, ma per giustificare i loro cachet c’era proprio bisogno di tenerli così tanto in primo piano?
Perfino Grillo è scappato. Sì, lo ha fatto perché prima i due operai, poi tutto il resto gli ha tolto il palco. Ma, diciamoci la verità: se manco lui ce l’ha fatta a sopportare tutto questo, lui che è e resterà sempre un grande comico, avvezzo alla tv e agli show, come ne potevamo uscire noi? Sanremo, #nonstaisereno
(Patrizia Pertuso)