Iran
9:08 am, 20 Maggio 24 calendario
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Iran: “Morto il presidente Raisi, nessun sopravvissuto su luogo incidente”

Di: Redazione Metronews
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La Mezzaluna Rossa iraniana ha annunciato questa mattina la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi che si trovava a bordo dell’elicottero che si è schiantato domenica 19 maggio nelle zone montuose del nord-ovest dell’Iran. Lo riporta l’agenzia russa Tass. Nell’incidente sono morti tutti i passeggeri e l’equipaggio dell’elicottero. L’annuncio è arrivato da parte del capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand.

“Quando è stata scoperta la posizione dell’elicottero precipitato, non è stata trovata alcuna traccia di passeggeri vivi nel velivolo”, ha detto al canale televisivo IRIB. A bordo c’erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian, il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rahmati e l’imam del venerdì della città di Tabriz Mohammad Ali Ale Hashem.

A comunicare la morte di Raisi anche l’agenzia iraniana Mehr. “Il presidente iraniano Ebrahim Raeisi e il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian martiri nell’incidente in elicottero avvenuto domenica”, è quanto riporta sul prpprio sito.  Anche la tv di Stato iraniana ha poi confermato la morte di Raisi e Abdollahian.

Il governo iraniano ha tenuto questa mattina una riunione d’emergenza, al termine della quale ha affermato che l’attività dell’esecutivo proseguirà e non sarà influenzata dall’incidente. Il vicepresidente Mohammad Mokhber, che subentrerà ad interim, ha già iniziato a ricevere chiamate da funzionari e governi stranieri.

Media Teheran: “Nessun segno di vita su luogo incidente elicottero Raisi”

I soccorritori hanno trovato questa mattina l’elicottero che trasportava Raisi, schiantatosi nelle zone montuose del nord-ovest dell’Iran ieri pomeriggio. “Nessun segno di vita” è stato rilevato, hanno riferito i media statali. Stamane all’alba i soccorritori hanno visto l’elicottero da una distanza di circa due chilometri, ha riferito ai media statali il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand, senza poi fornire ulteriori dettagli.

L’incidente avviene mentre l’Iran sotto Raisi e il leader supremo del Paese, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha lanciato un attacco senza precedenti con droni e missili contro Israele il mese scorso. L’Iran ha anche affrontato anni di proteste di massa contro la sua teocrazia sciita per un’economia in difficoltà e i diritti delle donne – rendendo il momento ancora più delicato per Teheran e per il futuro del paese mentre la guerra Israele-Hamas infiamma il Medio Oriente più ampio.

Raisi stava viaggiando nella provincia iraniana dell’Azerbaigian orientale. La televisione di Stato ha riferito che quello che ha definito un “atterraggio duro” è avvenuto vicino a Jolfa, una città al confine con l’Azerbaigian, a circa 600 chilometri (375 miglia) a nord-ovest della capitale iraniana, Teheran. Successivamente, la TV di Stato ha collocato il fatto più a est, vicino al villaggio di Uzi, ma i dettagli sono rimasti contraddittori.

Teheran: “Attività governo andrà avanti”

Il governo iraniano ha rassicurato i cittadini sul fatto che l’attività dell’esecutivo non sarà influenzata dalla morte del presidente Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian. Lo riporta Sky News Uk. Questa mattina si è svolta una riunione d’emergenza del governo iraniano: al termine l’esecutivo ha rilasciato un comunicato in cui viene confermato l’impegno a proseguire sulla strada tracciata da Raisi. I media statali iraniani riferiscono che il vicepresidente Mohammad Mokhber, che subentrerà ad interim, ha già iniziato a ricevere chiamate da funzionari e governi stranieri.

Mezzaluna rossa, corpi Raisi e di altre vittime verso Tabriz

Il corpo del presidente iraniano Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian e delle altre vittime dello schianto dell’elicottero su cui viaggiava il capo di Stato saranno trasferiti a Tabriz. Lo ha riferito Pirhossein Kolivand, capo della Mezzaluna Rossa iraniana, citato dall’agenzia Mehr.

Michel: “Dall’Ue condoglianze a Teheran per morte Raisi”

L’Unione europea “esprime le sue sincere condoglianze per la morte del presidente” iraniano Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian “nonché di altri membri della loro delegazione e dell’equipaggio, in un incidente in elicottero. Il nostro pensiero va alle famiglie”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Maduro scioccato per morte Raisi: “Amico e persona eccezionale”

Nel suo intervento di lunedì, il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha affermato di essere scioccato dalla tragica notizia della perdita del presidente della Repubblica islamica dell’Iran. Ha detto che gli è dispiaciuto molto dover dire addio a una persona eccezionale e un grande essere umano, difensore della sovranità del popolo iraniano e amico incondizionato del suo Paese. Lo riporta l’agenzia Mehr.

Ebrahim Raisi, muore possibile successore di Khamenei

Ebrahim Raisi, 63 anni, vinse le elezioni presidenziali iraniane nel 2021, in un voto che ha registrato l’affluenza più bassa nella storia della Repubblica islamica. Figura intransigente, in passato a capo della magistratura iraniana, era considerato un protetto della Guida suprema, l’Ayatollah Ali Khamenei, e alcuni analisti hanno suggerito che avrebbe potuto sostituire il leader 85enne dopo la sua morte o le sue dimissioni dal ruolo.

Nato il 14 dicembre 1960 a Mashhad, Raisi è cresciuto in una famiglia clericale e ha ricevuto un’educazione religiosa. Come riporta l’Enciclopedia britannica, si presume che abbia partecipato attivamente agli eventi del 1978-79 che portarono lo Scià all’esilio e all’istituzione di un sistema di governo basato sulla visione di Khomeini, dato che dopo la rivoluzione iraniana si dedica fin dall’inizio della sua carriera a sostenere il nascente regime contro l’opposizione interna.

Nel 1985 Raisi diventa procuratore aggiunto a Teheran e nel 1988, durante la guerra Iran-Iraq, Khomeini ordina l’esecuzione di migliaia di prigionieri politici che accusò di collaborare con l’Iraq, nominando Raisi in un comitato incaricato di determinare se i prigionieri fossero o meno leali al governo. Per il suo coinvolgimento nell’esecuzione di massa di migliaia di prigionieri politici è stato sanzionato dagli Stati Uniti.

20 Maggio 2024
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