Australia
2:15 pm, 13 Aprile 24 calendario

Sydney, attacco al centro commerciale: 7 morti

Di: Redazione Metronews
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Attacco al centro commerciale Westfield Bondi Junction di Sydney. Un uomo armato di coltello ha ucciso sette persone e ne ha ferite altre sette tra cui anche una madre e il figlio di 9 mesi. Due delle vittime, tra cui la mamma del bimbo, sono decedute in ospedale. Un filmato mostra un uomo cercare di bloccare un aggressore mentre si trova sulle scale mobili, gente che scappa da lui e feriti a terra in un bagno di sangue. Centinaia le persone che erano all’interno dello shopping center e che sono state evacuate mentre tutta la zona è stata isolata.

Tra le vittime dell’attacco al centro commerciale c’è anche l’aggressore

Nel bilancio delle vittime c’è anche l’aggressore, ucciso da un agente di polizia. A dichiararlo, il vice commissario di Anthony Cooke nel corso di una conferenza stampa. A uccidere l’aggressore è stata una poliziotta, che gli ha sparato dopo che l’uomo aveva puntato il coltello contro di lei, ha spiegato Cooke.

«Riteniamo che si tratti di un uomo di 40 anni. Tuttavia, stiamo aspettando di identificarlo formalmente e non possiamo ancora parlare della sua identità». Un testimone avrebbe riferito che l’attentatore indossava una maglia di una squadra del campionato di rugby australiano.

La polizia: «L’uomo ha agito da solo»

«Dalle indagini preliminari sembrerebbe che questa persona abbia agito da sola – ha aggiunto -. Sono contento che non vi sia alcuna minaccia in corso, ma le indagini proseguono in ogni campo».

Il cordoglio del primo ministro Albanese

Il primo ministro australiano Anthony Albanese è intervenuto su X per commentare l’attacco. “Tragicamente, sono state segnalate numerose vittime e i primi pensieri di tutti gli australiani sono rivolti alle persone colpite e ai loro cari”, ha scritto. “I nostri cuori sono rivolti ai feriti e offriamo i nostri ringraziamenti a coloro che si prendono cura di loro, nonché alla nostra coraggiosa polizia e ai primi soccorritori”.

La premier australiana è «scioccata» dall’attacco al centro commerciale

La premier australiana ad interim del Nuovo Galles del Sud, Penny Sharpe, si è detta “scioccata” per l’aggressione nel centro commerciale nel centro di Sydney. «I miei pensieri e quelli del governo del Nuovo Galles del Sud sono in questo momento con le vittime, le loro famiglie e i primi soccorritori, così come con coloro che potrebbero aver assistito a questi eventi orribili – ha scritto in una nota -. Ricevo aggiornamenti regolari dalla polizia del Nuovo Galles del Sud e dai servizi di emergenza, nonché dal Dipartimento del Premier. A breve riceverò un briefing formale».

«Tajani segue l’evoluzione dei fatti a Sydney»

«Farnesina e il Consolato Generale d’Italia a Sydney – scrive il ministero degli Esteri su X – monitorano la situazione, in raccordo con le autorità locali. Il ministro Antonio Tajani ne segue l’evoluzione. Per qualsiasi emergenza o segnalazione, vi invitiamo a contattare l’Unità di Crisi».

«Stiamo seguendo la situazione in Australia attraverso la nostra ambasciata a Sidney e la nostra unità di crisi – ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani -. Non ci sono notizie certe. La polizia australiana non esclude nessuna pista ma bisogna attendere le indagini da parte loro. La nostra unità di crisi ha inviato, come facciamo sempre, dei messaggi a tutti gli italiani che sono nell’area per far sì che ogni italiano possa essere aggiornato su ciò che sta accadendo. Al momento non ci risultano italiani coinvolti».

Il messaggio del Papa: «Tragedia insensata»

Papa Francesco è “profondamente rattristato nell’apprendere del violento attentato di Sydney”, e invia la “sua vicinanza spirituale a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia insensata, specialmente a coloro che ora piangono la perdita di una persona cara”. Allo stesso modo “offre le sue preghiere per i morti, i feriti e i primi soccorritori, e invoca sulla nazione le benedizioni divine di consolazione e di forza”. È il telegramma di cordoglio inviato a nome del Papa dal segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin all’arcivescovo metropolita di Sydney, mons. Anthony Colin Fisher, dopo il violento attacco nel centro commerciale.

Gli attentati terroristici in Australia, i precedenti

Negli ultimi dieci anni, l’Australia ha affrontato diversi attentati terroristici, sebbene non al livello di altri Paesi. Da quando nel 2014 il livello di minaccia è stato innalzato, sono stati sventati diversi attacchi e alcuni sono riusciti.

Tra questi figurano l’accoltellamento di due agenti a Melbourne nel 2014, l’omicidio di un contabile della polizia a Parramatta nel 2015 e la scoperta degli attacchi pianificati per l’Anzac Day e la festa della mamma nel 2015.

La polizia e le agenzie di sicurezza sono particolarmente preoccupate per la tendenza verso il coinvolgimento di giovani e adolescenti in gruppi di ispirazione estremista.

Da tempo l’Australian Security Intelligence Organization (Asio) valuta che, mentre la forma più probabile di attentato terroristico in Australia rimane quella di un attacco “a bassa capacità” contro un obiettivo soft come un centro commerciale o un evento sportivo perpetrato da un solitario o da un piccolo gruppo, resta comunque la minaccia di un attacco più complesso.

I lupi solitari e le reti informali più piccole sono più difficili da individuare in anticipo per la polizia e le agenzie di sicurezza, e gli attacchi con scarsa capacità possono passare rapidamente dall’idea all’azione poiché richiedono meno pianificazione.

L’attacco al Caffe’ Lindt di Sydney del 2014

Alcuni degli attentati più gravi includono l’attacco al Caffe’ Lindt di Sydney del 2014. Il 15 dicembre un uomo armato prende in ostaggio 17 clienti nel locale in Martin Place e li costringe a tenere una bandiera nera jihadista contro una finestra del bar.

Quando, la mattina dopo, la polizia fa irruzione due ostaggi rimangono uccisi: uno colpito dal sequestratore e un altro dagli agenti che eliminano anche l’aggressore. La polizia di Sydney viene criticata a lungo per la gestione della crisi ed è in quella occasione che il livello di allerta antiterrorismo, istituito nel 2002, viene innalzato per la prima volta.

 

 

 

13 Aprile 2024
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