L’Arabia Saudita pronta all’assalto della Serie A

L’Arabia Saudita punta la Serie A. Basta fare l’addizione tra la fine degli sgravi fiscali per i calciatori che arrivano in Italia dall’estero (contenuti nel cosiddetto decreto crescita) ed il recente via libera della Saudi Pro League alla possibilità di aumentare il numero di calciatori stranieri (da otto a dieci) per ogni club, per vedere stagliarsi netta l’ombra dei petroldollari sul nostro campionato di calcio.

Arabia Saudita, pronto l’assalto alla nostra Serie A

Inutile girarci intorno: che questa estate la transumanza di campioni verso l’Arabia continui è più che una possibilità, giacchè le squadre controllate dal fondo Pif, cioè l’Al Hilal, l’Al Nassr, l’Al Ittihad e l’Al Ahli, hanno tutta l’intenzione di continuare ad investire.

Chi parte?

Difficile davvero oggi dire già chi andrà a stare al caldo degli Emirati. Ma se esistono condizioni economiche favorevoli, dall’altro ci sono anche quelle ambientali. La Roma riuscirà a tenere Lukaku spendendo 40 milioni? No. Il giocatore è infatti in prestito dal Chelsea ed a fine stagione dovrebbe tornare a Londra: il club giallorosse se vuole può comprarlo, ma con i venti di magra che spirano a Trigoria svenarsi per il centravanti belga non sembra al momento una priorità, per così dire.

Secondo la Gazzetta dello Sport anche Ciro Immobile potrebbe considerare a fine ciclo la sua esperienza alla Lazio (quest’anno l’attaccante di Torre Annunziata sta vivendo momenti di grande difficoltà e sembra proprio avere le polveri bagnate) e cedere all’offerta generosa di qualche clib arabo. Chi più degli arabi potrebbero far follie per Victor Osimhen? Il nigeriano sembra essere il giocatore perfetto per un campionato come la Premier League, ma de Laurentiis aspetterà fino alla fine una eventuale richiesta araba. Del resto, il calcio saudita dopo la folta schiera di giocatori europei già assoldati, punta davvero in alto. In Spagna, per esempio, sarebbe già arrivata dall’Arabia una maxi offerta per Lewandowski. Prepariamoci a vederne delle belle, insomma: la Saudi League vuole fare la spesa.