Roma
4:49 pm, 12 Dicembre 23 calendario
7 minuti di lettura lettura

Una domus segreta trovata al Colosseo: ecco gli straordinari mosaici di conchiglie venuti alla luce

Di: Redazione Metronews
Colosseo Domus
condividi

Il Parco archeologico del Colosseo ha riportato alla luce una lussuosa domus finora rimasta segreta di età tardo-repubblicana.

La domus segreta scoperta al Colosseo

Grazie a un progetto di ricerca gli studiosi hanno scoperto alcuni ambienti della domus mai visti fino a oggi. Già nel 2018 i ricercatori avevano scavato alcune strutture murarie dell’ambiente, nell’area in cui, in età augustea, sorsero gli Horrea Agrippiana: i celebri magazzini lungo il vicus Tuscus. Si tratta della strada commerciale che collegava il porto fluviale sul Tevere e il Foro Romano.  Fu il genero di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa a costruire i magazzini lungo la via.

Una domus su più livelli

Dietro gli Horrea, alle pendici del colle Palatino la domus si sviluppa su più piani, probabilmente articolata a terrazze e caratterizzata da almeno tre fasi edilizie, databili tra la seconda metà del II secolo a.C. e la fine del I secolo a.C.. Distribuita intorno a un atrio/giardino, la domus presenta, quale ambiente principale, lo specus aestivus, una sala per banchetti che imita una grotta, utilizzata durante la stagione estiva e originariamente animata con spettacolari giochi d’acqua grazie al passaggio di alcune fistule (tubi) in piombo fra le pareti decorate.

I mosaici

A rendere eccezionale la scoperta è il rinvenimento, in questo ambiente, di uno straordinario rivestimento parietale in mosaico rustico. I materiali che lo costituiscono sono conchiglie di diverso tipo, tessere di blu egizio, preziosi vetri, scaglie minute di marmo bianco o di altri tipi di pietre, tartari (frammenti di travertino spugnoso) e cretoni di pozzolana.

Il mosaico, che risale agli ultimi decenni del II secolo a.C., presenta una sequenza complessa di scene figurate. Nelle quattro edicole, contenute in lesene e decorate con vasi che traboccano di tralci di foglie di loto e di vite, ci sono le raffigurazioni di cataste di armi con trombe di tipo celtico, prue di navi con tridente, timoni con triremi.

Immagini che alludono, forse, a un duplice trionfo, terrestre e navale, del proprietario della domus. La grande lunetta soprastante presenta, inoltre, un’affascinante raffigurazione di paesaggio con, al centro, una città, con scogliera simulata con i tartari di travertino, affacciata sul mare solcato da tre grandi navi di cui una con vele sollevate.

C’è poi una cinta muraria con piccole torri circonda la città dotata di portici, porte e di un grande edificio pubblico; su uno dei lati una scena pastorale. La rappresentazione di una città costiera potrebbe alludere a una conquista bellica del proprietario della domus, appartenente a un personaggio aristocratico, presumibilmente di rango senatorio.

In una stanza di rappresentanza attigua, peraltro, l’accurato lavoro di restauro ha riportato alla luce un rivestimento in stucco bianco con paesaggi entro finte architetture e figure di altissima qualità.

Il ministro Sangiuliano: «Renderemo fruibile questo nuovo tesoro»

La scoperta di una nuova domus con un ambiente decorato da un mosaico davvero straordinario – spiega il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – rappresenta un risultato importante che dimostra, ancora una volta, quanto il Parco archeologico del Colosseo e il ministero della Cultura siano costantemente impegnati nel promuovere la ricerca, la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio culturale. Il rinvenimento ha poi un importante valore scientifico che rende la domus ancor più rilevante. Dopo la riapertura della Domus Tiberiana e il miglioramento dell’accessibilità dell’Anfiteatro Flavio, con l’inaugurazione dell’ascensore che ora arriva al terzo ordine, il cuore della romanità ha disvelato quindi un autentico tesoro, che sarà nostra cura salvaguardare e rendere fruibile al pubblico».

Alfonsina Russo: «Gli scavi termineranno nei primi mesi del 2024»

«Si tratta di un importante risultato che ripaga un lungo lavoro di studio e di ricerca e che rientra in uno degli obiettivi prioritari del Parco, quello della conoscenza e della sua diffusione. Lo scavo archeologico si concluderà nei primi mesi del 2024 e successivamente lavoreremo intensamente per rendere al più presto accessibile al pubblico questo luogo, tra i più suggestivi di Roma antica», aggiunge il direttore del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo

Nel suo insieme, la domus si qualifica, dunque, come residenza in cui si ritrova precocemente espressa quella luxuria asiatica che per tutta la tarda età repubblicana fu motivo di polemica e feroce lotta politica tra le fazioni aristocratiche e che conferma quanto dicono le fonti sulla presenza, con estese residenze, di esponenti di grandi famiglie senatorie romane nell’area nord-occidentale del Palatino.

12 Dicembre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo