Corte costituzionale
12:18 pm, 12 Dicembre 23 calendario
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Augusto Barbera è presidente della Corte Costituzionale. “Il voto di fiducia? Espressione di debolezza della maggioranza”

Di: Redazione Metronews
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Augusto Barbera è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Barbera, già professore di diritto costituzionale venne eletto alla Consulta a dicembre del 2015, su indicazione del Pd. Barbera era dal mese scorso il presidente facente funzioni della Corte.

Nella tornata elettorale di oggi, il collegio dei votanti è composto da 14 giudici, anziché 15, perché nelle due sedute di Camera e Senato, dove si sarebbe dovuto eleggere, nel mese di novembre scorso il sostituto del presidente uscente Silvana Sciarra, si sono concluse con un nulla di fatto. L’elezione a presidente della Consulta di Barbera è stata appoggiata anche dal vicepresidente Franco Modugno. Come Vice Presidenti sono stati nominati Modugno, riconfermato nella carica, Giulio Prosperetti e Giovanni Amoroso.

Barbera  guiderà la Consulta per un anno

Barbera ha 85 anni, è nato a Aidone (Enna), è sposato e ha due figli e guiderà la Consulta per un anno. Parlamentare del Pci e poi del Pds dal 1976 al 1994, ministro nel governo Ciampi, Barbera è da sempre sostenitore del sistema maggioritario e di una riforma della Costituzione che garantisca governabilità e legittimazione del premier

“Il voto di fiducia espressione di debolezza della maggioranza”

«La richiesta di un voto di fiducia è espressione di debolezza della maggioranza, significa che all’interno ci sono problemi. I maxiemendamenti sono obbrobriosi, raccolgono una serie di istanze e interessi che i parlamentari non riescono neanche a conoscere e su cui si chiede il voto di fiducia». Lo ha rilevato Barbera, durante la conferenza stampa dopo la sua elezione.  «Non ho condannato i maxiemendamenti – ha poi aggiunto Barbera – In assenza di altre regole diventa inevitabile che vi si debba ricorrere, ma l’auspicio è quello che si dia più spazio agli emendamenti dei parlamentari».

«Tutto ciò crea problemi. La Corte non sempre ha avuto la possibilità di occuparsene in modo adeguato, ma non può che esserne preoccupata».

12 Dicembre 2023
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