Danza Milano
4:12 pm, 2 Novembre 23 calendario

Roberto Bolle torna alla Scala con Onegin di Cranko

Di: Redazione Metronews
condividi

DANZA Ritorna alla Scala Roberto Bolle con uno dei suoi cavalli di battaglia, Onegin, uno dei massimi balletti del Novecento coreografico firmato da John Cranko, in cartellone dal 5 al 25 novembre. Un’occasione per tributare un omaggio al grande maestro di origine sudafricana nell’anno che segna il cinquantesimo anniversario dalla sua prematura scomparsa.

Per Onegin Roberto Bolle danzerà con Nicoletta Manni

Nove le rappresentazioni, che vedono la star scaligera protagonista delle quattro recite iniziali in uno dei ruoli più acclamati, accanto a una nuova partner, Nicoletta Manni. E protagonisti saranno, nelle successive recite, tornando a rivestire i ruoli principali di Onegin e Tat’jana, Timofej Andrijashenko e Martina Arduino (18 e 21 novembre), Marco Agostino e Vittoria Valerio (19 e 25 novembre), Gabriele Corrado e Alice Mariani (23 novembre).

Accanto a loro, non meno importanti nello sviluppo drammaturgico del balletto, i ruoli di Ol’ga, Lenskij e del Principe Gremin: in apertura di recite (5 novembre) Ol’ga e Lenskij verranno interpretati da Martina Arduino e Nicola Del Freo, e in replica l’8 novembre. Agnese Di Clemente e Claudio Coviello danzeranno il 15, 17, 19 e 25 novembre, poi Linda Giubelli e Navrin Turnbull (18 e 21 novembre), Alessandra Vassallo e Mattia Semperboni (23 novembre). Il Principe Gremin verrà interpretato da Gabriele Corrado, Edoardo Caporaletti e Gioacchino Starace.

Le nove repliche di Onegin firmate da John Cranko

Nove recite, dunque, con interpreti tutti da seguire, per la forza e il trasporto della loro interpretazione. Onegin, infatti, grande storia d’amore infelice, mostra l’abilità di John Cranko nel reinventare un racconto scritto e narrato in puri termini di danza, ad esempio nel gioco d’amore tra i quattro giovani protagonisti del primo atto (Tat’jana, Ol’ga, Lenskij e Onegin) e dei tre protagonisti adulti nel secondo atto (Tat’jana, il Principe Gremin suo marito e Onegin).

Il balletto di scena alla Scala dal 5 al 25 novembre

Il balletto si ispira al romanzo in versi di Aleksandr Puskin scritto tra il 1823 e il 1830. I suoi tre atti e sei quadri, permettono di esaltare le peculiarità interpretative del corpo di ballo nelle danze d’insieme – quelle festose dei contadini, quelle borghesi dei signori di provincia e il gran ballo aristocratico del terzo atto – e degli interpreti principali, nei passi a due di straordinaria potenza espressiva, come nella scena della lettera del primo atto in cui Tat’jana sogna il suo grande amore per Onegin corrisposto con identica passione, così come in quella del duello e della morte di Lenskij o, ancora, nel passo a due finale tra Tat’jana e Onegin, denso di ambiguità e sentimenti inespressi.

La storia delle messinscene di Onegin

Rappresentato per la prima volta a Stoccarda nel 1965, nella sua versione definitiva nel 1967 e a New York nel 1969, il balletto si ispira al romanzo in versi di Aleksandr Puskin scritto tra il 1823 e il 1830. Alla Scala fu presentato per la prima volta nel 1993. Sul podio Simon Hewett, direttore principale dell’Hamburg Ballet, alla sua prima collaborazione con il balletto scaligero, dirigerà la partitura, su musiche di Cajkovskij, senza però nemmeno una nota tratta dalla sua opera Evgenij Onegin.

Con l’elaborazione di Kurt-Heinz Stolze, fidato collaboratore di Cranko, la scelta fu di orchestrare alcuni brani per pianoforte, alcuni dei quali tratti dal ciclo delle “Stagioni”, ed estrapolare alcuni momenti da poemi sinfonici quali “Francesca da Rimini” e “Romeo e Giulietta” oltre che dall’opera “I capricci di Oksana” o “Vakula il fabbro” – più conosciuta col titolo “Gli stivaletti”.

L’allestimento in repertorio al Teatro alla Scala porta le firme di Pier Luigi Samaritani e Roberta Guidi di Bagno mentre le luci sono di Steen Bjarke.

2 Novembre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo