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7:21 pm, 7 Settembre 23 calendario

In arrivo una stretta sugli affitti brevi a scopo turistico: obbligo di due notti

Di: Redazione Metronews
stretta sugli affitti brevi
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Anche l’Italia prepara una stretta sugli affitti brevi a scopo turistico, con regole più stringenti e un inasprimento delle sanzioni per chi viola le nuove norme. È stata distribuita alle associazioni di settore la bozza di un disegno di legge preparato dal ministero del Turismo per avviare il confronto. Da tempo i sindaci, soprattutto quelli delle città d’arte, chiedono strumenti normativi in grado di frenare la desertificazione dei centri urbani, dove App e portali di affitto a breve termine hanno favorito la proliferazione di nuove residenze turistiche. L’Italia si muove sulla scia di quanto sta avvenendo anche in altri poli di attrazione turistica. Il 5 settembre è entrata in vigore a New York una nuova «legge locale» che obbliga proprietari e affittuari a registrarsi presso le autorità cittadine prima di poter inserire i loro annunci su Airbnb, Vrbo o altre piattaforme di affitti turistici “mordi e fuggi”, pena essere sanzionati fino a un massimo di 5 mila dollari per ogni infrazione commessa.

Affitti brevi con regole più precise

Gli affitti brevi per finalità turistiche nei centri storici dei Comuni capoluogo delle Città metropolitane, specifica la bozza del Ddl, non potranno avere «una durata inferiore a due notti consecutive». Il contratto potrà riguardare anche «prestazioni accessorie» come «la fornitura di biancheria e il servizio di pulizia dei locali». La responsabilità del pagamento dell’imposta di soggiorno verrà estesa anche ai soggetti esercenti attività di intermediazione immobiliare e di gestione di portali telematici qualora abbiano incassato il canone o il corrispettivo in relazione ai contratti di locazione per finalità turistiche. Per assicurare la tutela della concorrenza, la sicurezza del territorio e contrastare forme irregolari di ospitalità, il ministero del Turismo assegnerà un codice identificativo nazionale – Cin – a ogni unità immobiliare destinata ad affitto breve turistico. I Cin, specifica il testo, dovranno contenere anche l’indicazione del numero di posti letto disponibili. Il regime fiscale riguarderà non più di più di due appartamenti, in luogo dei precedenti quattro. Appartamenti, case e villette in affitto dovranno rispettare gli obblighi sulla prevenzione di incendi, possedere dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio e avere i requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli impianti.

Sanzioni verranno inasprite

Arriva un nuovo apparato sanzionatorio. La violazione degli obblighi riguardanti l’obbligatoria esposizione del Cin verrà punita con la sanzione da 500 a 5 mila euro. Scatta anche la sanzione dell’immediata rimozione dell’annuncio irregolare, che dovrà essere applicata anche da parte dei gestori dei portali telematici eventualmente utilizzati. Chiunque conceda in locazione un immobile privo di Cin verrà punito con una sanzione da 800 a 8 mila euro. Multe da 1.000 a euro 5 mila euro invece per chiunque conceda in affitto breve per una durata inferiore a due giorni.  «Sono molti anni che si aspettava un intervento specifico sugli affitti brevi e mi sembra che nessuno, prima di noi, nè la sinistra che è stata per 10 anni al governo, nè quei sindaci che oggi chiedono interventi urgenti, abbia mai voluto affrontare una questione riguardante un tema così complesso e spinoso», rivendica la ministra del Turismo Daniela Santanchè. «Abbiamo affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti – prosegue – avviando tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, con le Regioni e i sindaci delle città metropolitane, per arrivare a una proposta il più possibile condivisa. Abbiamo messo la questione tra le priorità da affrontare nel settore del turismo. Oggi abbiamo dato ai soggetti interessati il testo della nostra proposta normativa al fine di formulare soluzioni efficaci ed efficienti che possano essere altamente condivise». Ora partirà il confronto con le sigle associative del settore ricettivo.

I sindaci: «Così serve a poco»

«Il pressing dei sindaci e l’iniziativa di Firenze stanno producendo i primi risultati. Nella bozza del ddl sugli affitti brevi c’è a prima vista un primo passo avanti, il limite a due alloggi per il regime fiscale agevolato. Ma da solo serve a poco. Il limite dei due alloggi per essere efficace dovrebbe anzitutto valere in assoluto per ciascun proprietario persona fisica o giuridica sulla piattaforma on line». Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commentando la bozza aggiornata del ddl sugli affitti brevi. «In attesa – chiarisce Nardella – di leggere approfonditamente la bozza posso dire che è necessario aggiungere altri punti che i sindaci delle città metropolitane avevano chiesto, come un tetto massimo di giorni per alloggio e soprattutto la zonizzazione, ossia poteri specifici ai comuni per limitare tout court anche temporaneamente gli affitti turistici in determinate zone della città a particolare valore storico e con particolare concentrazione del fenomeno». Il modello di riferimento, sottolinea il sindaco, «è quello di New York dove si riporta all’origine il concetto di sharing economy limitando i cosiddetti Airbnb solo con la presenza del proprietario nell’appartamento. A questo modello dovrebbe tendere il ddl se si vogliono effetti concreti nelle nostre città dove il caro affitti e la perdita di identità culturale e sociale dei centri storici sono diventati un’emergenza».

Associazioni infuriate: «Inaccettabile»

Le associazioni AIgab, Confedilizia, Fiaip E ProlocatuR esprimono la loro più totale contrarietà al disegno di legge in materia di locazioni brevi predisposto dal ministero del turismo. Le sigle rendono nota la loro posizione in una nota congiunta. «Si tratta di un testo palesemente mirato a contrastare l’ospitalità in casa a vantaggio di quella in albergo in virtù della previsione di una innumerevole serie di divieti, limitazioni, requisiti e obblighi senza precedenti, alcuni dei quali di pressochè impossibile applicazione – spiegano le associazioni – basti, a titolo esemplificativo, citare alcune previsioni: viene vietato, nelle città più importanti, l’affitto delle case per una sola notte; vengono imposti ai proprietari di casa gli stessi adempimenti previsti per gli alberghi (estintore, rilevatore monossido di carbonio, segnaletica di sicurezza, ecc.), persino nel caso in cui si affitti per una settimana l’anno la casetta al mare o in montagna; vengono previsti, per la prima volta nella storia, dei requisiti soggettivi per poter affittare una casa; viene imposto di diventare imprenditore, con i mille adempimenti conseguenti, a chi dia in locazione breve più di due appartamenti; vengono introdotte pesanti sanzioni per violazione di meri obblighi formali (fino a ottomila euro per chi dimenticasse di chiedere un codice). Si tratta – commentano i rappresentanti delle associazioni di categoria – di una proposta di legge inaccettabile».

7 Settembre 2023
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