Pinguini Tattici Nucleari
5:04 pm, 12 Luglio 23 calendario
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Pinguini Tattici Nucleari conquistano San Siro

Di: Redazione Metronews
Pinguini Tattici
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Partito ufficialmente da San Siro, con due incredibili sold out, il tour negli stadi dei Pinguini Tattici Nucleari. Undici live che attraversano l’Italia (tra le prossime tappe: il 19 luglio all’Olimpico di Torino, sold out, il 23 e 24 allo Stadio Olimpico di Roma) fino a concludersi il 9 settembre a RCF Arena di Campovolo. Lo show è un susseguirsi di colpi di scena, spettacoli pirotecnici, luci stroboscopiche, proiezioni, citazioni, momenti in cui si balla e momenti in cui ci si commuove.

Pinguini Tattici Nucleari live show

In oltre due ore di spettacolo è racchiusa la storia di una giovane band che negli anni ha saputo alternare grandi hit a brani cantautorali, capaci di far sorridere e di far pensare.

Ricca la scaletta: da “Zen” a “Giovani Wannabe”, da “La storia infinita” a “Ringo Starr”, fino a “Rubami la notte”, il nuovo singolo dell’estate dei sei ragazzi di Bergamo, già Disco di Platino.

Pensieri e parole by Riccardo Zanotti

A dare il benvenuto a San Siro ci pensa Riccardo Zanotti,  frontman e autore del gruppo musicale Pinguini Tattici Nucleari.. «Benvenuti nel tempio della musica… che profaneremo. Ho usato il termine “profanare”, questo verbo singolare – spiega – perché molti possono pensarlo effettivamente. San Siro ha visto il mondo passare di qui, soprattutto i grandi, da Springsteen a Bob Marley, Vasco chiaramente.

«Ecco, secondo me ci sono due modi di concepire una cosa come la notizia dei Pinguini a San Siro. Per voi ma anche per noi soprattutto. La prima è che tu arrivi e pensi che la tradizione ti schiacci perché è difficile reggere il confronto. Boh, non lo so, vedremo, sarà il tempo a giudicarlo. Ma se ti senti schiacciato allora significa che già stai sbagliando, secondo me in partenza. Dall’altra invece puoi pensare che non è sopra la tradizione, non è un peso che ti schiaccia, ma è un macigno che sta sotto. C’è l’affermazione duecentesca, medievale, dei nani sulle spalle dei giganti e a me piace pensarla così».

Da Bennato ai Coldplay

«Tanti sono venuti prima di noi, da Bennato a Bob Marley, i grandi concerti fatti qui, i Coldplay, una delle nostre band preferite. E noi semplicemente cerchiamo di entrare in questo tempio – continua Zanotti – non tanto da statue che devono essere venerate come possono essere questi altri artisti, ma da visitatori. Vogliamo capire cosa significhi suonare in uno stadio. È andata bene, nel senso che il pubblico ha risposto estremamente bene e noi ci stiamo divertendo tantissimo.

«Venezia lo conferma e di conseguenza, con umiltà e in punta di piedi, ma anche con la punta della cassa, entriamo a San Siro e potrete aspettarvi, secondo me, uno show denso, uno show che passa però alla svelta perché ormai da qualche anno facciamo questo mestiere, abbiamo una scaletta rodata. Ci sono canzoni prese da tutti gli album, abbiamo avuto molteplici audience nel corso degli anni, sono anche cambiate perché si è passati dal rock-metal, all’indie al pop, un po’ meno mainstream e di conseguenza è bello perché sfaccettato questo pubblico, e anche la scaletta lo dimostra perché suoniamo tanti generi diversi. Io penso che questa sia una forza».

«Sono stato qui al concerto dei Coldplay qualche settimana fa – conclude il frontman dei Pinguini – e con estrema gioia ho constatato che anche loro hanno una scaletta molto diversificata. Non sto facendo il paragone tra noi e i Coldplay, dico soltanto che l’idea è di seguire quella strada, cioè avere tanti tipi di pubblico diverso, non essere esclusivi, mai, ma essere inclusivi.

12 Luglio 2023
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