salario minimo
8:54 pm, 11 Luglio 23 calendario

Con il salario minimo a 9 euro l’ora busta paga più ricca per 3,6 milioni

Di: Redazione Metronews
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Il salario minimo a 9 euro l’ora , previsto dalla proposta di legge unitaria presentata dalle forze di opposizioni, comporterebbe un incremento della retribuzione annuale per 3,6 milioni di lavoratori, che beneficerebbero di un incremento medio annuo di 804 euro.  Se invece si considera il salario minimo di 10 euro, previsto da altre proposte di legge depositate in Parlamento, i lavoratori avvantaggiati salgono a 5,2 milioni. Secondo l’Istat, in audizione nella commissione Lavoro alla Camera, se poi al numero complessivo si escludono i lavoratori in apprendistato si scende a poco più di 3,1 milioni, tra i quali 2,8 milioni sono per qualifica operaio.

L’Istat ha descritto la situazione dei  salari in Italia: il valore medio della retribuzione oraria è pari a 14,5 euro e il valore mediano si attesta a 12,8 euro. Il valore minimo delle retribuzioni contrattuali orarie in vigore a maggio 2023 è più elevato nel comparto industriale – pari a 8,2 euro per il livello di inquadramento iniziale del contratto pelli e cuoio – rispetto a quello dei servizi (che include anche la pubblica amministrazione), dove scende a 7,6 euro per le figure meno qualificate dei contratti delle radio e televisioni private.

Con il salario minimo a 9 euro l’incremento medio annuale, secondo l’Istat, sarebbe pari a circa 804 euro pro-rapporto, con un incremento complessivo del monte salari stimato in oltre 2,8 miliardi di euro. L’adeguamento determinerebbe un incremento sulla retribuzione media annuale dello 0,9% per il totale dei rapporti e del 14,6% per quelli interessati dall’intervento.  Gli incrementi percentuali più significativi si avrebbero nei settori delle altre attività di servizi (+8,9% sul totale e +20,2% tra gli interessati) e nelle attività di noleggio, agenzie viaggio, servizi di supporto alle imprese (+2,8% e +14,3%); per i rapporti di apprendistato (+8% e +21,8%), riferiti ai giovani sotto i 30 anni (+3% e +18%), ai lavoratori nel Sud (+2% e +16,7%) e nelle Isole (+1,5% e +15,1%).

L’analisi dell’Istat arriva nel giorno in cui l‘Ocse ha presentato il rapporto Prospettive sull’Occupazione 2023 dal quale risulta che tra le principali potenze economiche, l’Italia è il Paese dove si è registrato un calo dei salari più forte. «Alla fine del 2022 i salari reali erano calati del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia. La discesa è continuata nel primo trimestre del 2023, con una diminuzione su base annua del 7,5%».

 

11 Luglio 2023
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