Lavoro
3:52 pm, 30 Giugno 23 calendario

Salario minimo, opposizioni unite sui 9 euro all’ora, tranne Renzi

Di: Redazione Metronews
condividi

Le opposizioni hanno raggiunto un accordo sul testo unitario della proposta di legge sul salario minimo.

Lo si legge in una nota congiunta firmata da Giuseppe Conte (Movimento 5 stelle), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana), Matteo Richetti (Azione), Elly Schlein (Partito democratico), Angelo Bonelli (Europa Verde) e Riccardo Magi (+Europa).

«La necessità di un intervento a garanzia dell’adeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori, in particolare di quelli in condizione di povertà anche per colpa dell’inflazione, è un elemento qualificante dei nostri programmi elettorali. Per questo abbiamo lavorato a una proposta unica che depositeremo alla Camera nei prossimi giorni. Vogliamo infatti sottolineare con forza la comune convinzione che è giunto il momento di dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione che richiede che al lavoratore sia riconosciuta una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa per sé e per la propria famiglia», si legge nella nota.

Salario minimo di 9 euro all’ora

«Per raggiungere questa finalità la nostra proposta prevede che: – al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore; – a ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali; – la giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo; – conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario; – sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; – sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati; – sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso».

Si sfila Matteo Renzi

L’unico a sfilarsi è Italia Viva che pure fa gruppo con uno dei firmatari, Azione ma  rimarca la distanza : «Matteo Renzi non firmerà la proposta sul lavoro insieme a Fratoianni Conte e Schlein come non firmerà proposte su giustizia o fisco con Meloni e Salvini» si legge infatti in una nota. «Il fatto di essere all’opposizione del governo Meloni non significa essere in una coalizione alternativa», si legge ancora nel comunicato. «Nel merito sul salario minimo Italia Viva aveva presentato alle elezioni un testo diverso da quello che è stato proposto dal CampoLargo e dunque in coerenza con il mandato elettorale Italia Viva proporrà degli emendamenti al testo, votando a favore dei punti su cui è d’accordo. Italia Viva si comporterà allo stesso modo sui prossimi disegni di legge su giustizia, su infrastrutture, su sanità. Votiamo le leggi che ci convincono ma restiamo all’opposizione di Meloni e distanti dalle posizioni sul lavoro di Fratoianni Conte e Schlein».

I dubbi del sindacato

Affrontare il tema del salario minimo «non con la legge, ma attraverso il rilancio e il rafforzamento delle relazioni sindacali libere e della contrattazione collettiva nazionale e decentrata». Lo ribadisce a Radio Vaticana il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.
«Dobbiamo alzare retribuzioni e salari che sono necessariamente collegati al tema della crescita, del recupero di produttività di efficienza. Ecco perchè pensiamo che la via contrattuale, quella delle relazioni sindacali – sottolinea Sbarra – ci può aiutare a centrare il duplice obiettivo: aumentare retribuzioni e salari da un lato e creare le condizioni rafforzare l’occupazione nel nostro Paese».

 

30 Giugno 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo