Caro benzina, Antitrust chiude indagine sui prezzi: avviati 5 procedimenti

L’Antitrust ha deliberato di procedere alla chiusura dell’indagine conoscitiva sui prezzi dei carburanti per autotrazione in Italia, “avendo riguardo alle dinamiche concorrenziali osservabili nelle diverse fasi della filiera, dall’estrazione alla distribuzione”.

Il caro benzina e l’indagine

L’indagine, avviata il 24 gennaio scorso si è conclusa il 13 giugno 2023, “a fronte di alcuni significativi aumenti dei prezzi al dettaglio dei carburanti benzina e diesel nel corso dell’anno 2022 e all’inizio del 2023. L’approfondimento ha riguardato l’andamento dei prezzi nel periodo intercorso tra gennaio 2021 e aprile 2023 al fine di individuarne le principali determinanti alla luce della struttura e delle dinamiche concorrenziali dell’offerta, nonché di alcune caratteristiche della domanda, analizzate anche con il supporto di una survey condotta su un campione rappresentativo di consumatori”, segnala l’Antitrust nel supplemento al bollettino settimanale n. 25 del 2023.

I 5 procedimenti

“Considerata l’importanza di una corretta informazione per i consumatori sui prezzi effettivamente applicati, nel gennaio 2023 l’Autorità ha avviato cinque procedimenti istruttori nei confronti delle principali compagnie petrolifere: Italiana Petroli S.p.A., Eni S.p.A., Kuwait Petrolelum Italia S.p.A., Tamoil Italia S.p.A., Esso Italiana s.r.l.” è quanto si legge nel testo.
“Le ipotesi dei procedimenti, tuttora in corso, – si spiega – riguardano in particolare l’omesso controllo da parte delle medesime imprese sulle modalità di esposizione e applicazione dei prezzi alla pompa da parte delle rispettive reti distributive e l’omessa comunicazione delle informazioni prevista da obblighi di legge all’Osservatorio prezzi”. L’indagine si è conclusa con l’approvazione del testo conclusivo dell’Indagine, interamente disponibile in internet nel sito dell’Autorità.