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1:24 pm, 4 Luglio 23 calendario

Oms, l’aspartame finisce sul banco degli imputati

Di: Redazione Metronews
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L’aspartame, il più famoso dolcificante artificiale, anti-zucchero per eccellenza (è 200 volte più dolce dello zucchero naturale) finisce sul banco degli imputati. La prossima settimana la Iarc, l’agenzia dell’Oms per la ricerca sul cancro, potrebbe inserirlo nella lista delle sostanze a rischio, e la notizia ha creato un comprensibile clamore: non parliamo solo del dolcificante nel caffè al posto del cucchiaino di zucchero, ma di miliardi di bibite dolci, gasate e non, dolciumi.

Aspartame e rischio

Ma se il rischio cancro è ancora da appurare, e necessiterà sicuramente di ulteriori approfondimenti, la scienza è già ragionevolmente certa di una cosa: l’aspartame e in genere i dolcificanti non solo non danno dei vantaggi sul piano della perdita di peso, ma presentano anche dei rischi per la salute, dal diabete a problemi cardiovascolari. Francesco Branca, direttore del dipartimento Nutrizione e Sicurezza degli alimenti dell’Oms, che il 12 maggio ha varato le nuove linee guida sull’uso dei dolcificanti, avverte che “già nel 2015  redigendo le linee guida sul consumo di zucchero, ci siamo chiesti se fosse una buona pratica sostituirlo con i dolcificanti. Esaminando gli studi scientifici è emerso appunto che non danno benefici”. Non è, comunque, un attacco dell’Oms ai dolcificanti, tiene a precisare Branca: «Vogliamo solo dare dei segnali, avvertire che i consumi vanno controllati. C’è un grandissimo utilizzo di questi prodotti, e sta aumentando. Alcuni Paesi, come il Messico, mettono un segnale di alert sull’etichetta, altri come il Cile valutano di inserire tra gli alimenti da non promuovere quelli che contengono i dolcificanti. E’ utile intervenire a livello normativo quindi, e agire sulla responsabilità dei produttori, che vengono consultati prima di elaborare questo genere di documenti, affinchè abbassino i livelli. Ma anche, ovviamente, su quella dei consumatori. Occorre modificare sia i consumi che la composizione dei prodotti».

Meno zuccheri

La via maestra, secondo Branca, è una: «Abbassare il sapore dolce. Ci abituiamo fin da bambini a un gusto forse anche eccessivamente dolce, le aziende mettono in commercio prodotti accattivanti, appaganti, che diano il massimo di soddisfazione possibile. Basterebbe abituarsi a gusti più naturali come quello della frutta». Gli interventi, insomma, devono essere su più piani, a monte e a valle, e sempre a tutela della salute dei cittadini: è il caso del documento, varato proprio ieri dal dipartimento Nutrizione e Sicurezza degli alimenti dell’Oms, che invita a regolare il marketing di prodotti alimentari (bibite, merendine ecc.) per gli under 18: sono pubblicità, spiega Branca, «molto pervasive, molto efficaci, con strumenti sempre più nuovi, anche digitali. Inducendo a consumi non responsabili da parte dei bambini. Anche qui, purtroppo la sola campagna di sensibilizzazione che fa leva sull’azione volontaria non basta, servono interventi normativi, sulla base del profilo nutrizionale degli alimenti, servono strumenti di controllo per ridurre l’esposizione dei bambini a questo tipo di marketing. Solo 20 Paesi hanno già misure in tal senso, l’Italia ha scelto l’approccio volontario».

Il junk food

Tra le misure possibili per contrastare l’avanzata di quello che una volta era definito junk food, cibo spazzatura, che poi in realtà riguarda le componenti di questi alimenti, ci sono le etichette nutrizionali: «La nostra raccomandazione generale – sottolinea Branca – è un’etichettatura ben visibile, comprensibile a tutti i consumatori. Un modello che si è dimostrato efficace a modificare i consumi è quello del Cile, dove in etichetta mettono degli esagoni neri che segnalano troppi grassi, o troppi zuccheri ecc. Le strade sono molte, dal marketing ai luoghi dove questi prodotti vengono offerti, fino alla possibilità di aumentare i prezzi dei cibi più pericolosi per la salute». La prossima settimana, oltre all’attesa decisione della Iarc se inserire o no l’aspartame tra gli alimenti potenzialmente cancerogeni, è prevista anche l’uscita delle nuove linee guida del dipartimento Oms diretto da Branca sulla corretta alimentazione, «in particolare sul consumo di carboidrati e grassi. Ma il lavoro non si ferma – spiega – e ci occuperemo ancora di carne, pesce, prodotti lattiero-caseari, ma anche dei prodotti ad alto grado di trasformazione».

L’associazione Dolcificanti: “Fiducia nel rigore scientifico”

L’Associazione Internazionale dei Dolcificanti (ISA) si unisce alle agenzie mondiali per la sicurezza alimentare «nella fiducia nel rigore scientifico dell’analisi completa della sicurezza alimentare dell’aspartame da parte del Comitato Congiunto FAO/OMS di Esperti sugli Additivi Alimentari (JECFA) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e attendiamo con impazienza la pubblicazione completa di tali risultati nelle prossime settimane”.

L’ISA, sottolinea in una nota, «nutre serie preoccupazioni per le speculazioni preliminari sull’opinione della IARC, che potrebbero fuorviare i consumatori sulla sicurezza dell’aspartame». «IARC non è un organismo per la sicurezza alimentare. Il comitato congiunto FAO/OMS di esperti sugli additivi alimentari (JECFA) dell’Organizzazione mondiale della sanità sta attualmente conducendo una revisione completa della sicurezza alimentare dell’aspartame e non è possibile trarre alcuna conclusione fino alla pubblicazione di entrambi i rapporti. L’aspartame è uno degli ingredienti più studiati nella storia, con oltre 90 agenzie per la sicurezza alimentare in tutto il mondo che ne dichiarano la sicurezza, inclusa l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha condotto la più completa valutazione della sicurezza dell’aspartame fino ad oggi», ha dichiarato Frances Hunt-Wood. , Segretario generale dell’International Sweeteners Association.

 

4 Luglio 2023
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