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4:00 pm, 27 Giugno 23 calendario
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Incidente a Casal Palocco, Di Pietro: «Vorrei poter tornare indietro»

Di: Redazione Metronews
Casal Palocco
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Incidente a Casal Palocco, Matteo Di Pietro, ai domiciliari per l’omicidio stradale del piccolo Manuel Proietti risponde al gip: «Vorrei poter tornare indietro».

Incidente a Casal Palocco, Di Pietro: «Vorrei poter tornare indietro»

È durato un’ora e mezza l’interrogatorio di garanzia per Matteo Di Pietro, il giovane youtuber agli arresti domiciliari indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni che era alla guida del suv Lamborghini coinvolto nell’incidente del 14 giugno scorso in cui è morto Manuel, il bimbo di 5 anni, a Casal Palocco, a Roma. Il giovane, arrivato a piazzale Clodio con il suo difensore, ha risposto alle domande del gip Angela Gerardi.

«La mia vita è rovinata. Vorrei poter tornare indietro, ma so che non è possibile», ha esordito lo youtuber davanti al gip. Poi ha ripercorso gli attimi dell’incidente e le ore che lo hanno preceduto.

«È una tragedia per tutti», ha detto il difensore del giovane, l’avvocato Antonella Benveduti, aggiungendo: «Il mio assistito è distrutto, sono due famiglie distrutte. In questa fase attendiamo l’esito delle consulenze tecniche disposte dalla procura sui dispositivi sequestrati e sulla velocità del suv». All’arresto di Di Pietro si è arrivati dopo le indagini condotte da polizia locale e carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino.

Gli amici: «Gli avevamo detto di andare più piano anche il giorno prima»

Già il giorno precedente all’incidente a Casal Palocco gli amici che erano in auto con Matteo Di Pietro lo avevano invitato ad andare piano. È quanto emerge da una testimonianza contenuta nell’ordinanza con cui il gip di Roma Angela Gerardi nei giorni scorsi ha disposto gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro, il giovane indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni che era alla guida del suv Lamborghini coinvolto nell’incidente in cui ha perso la vita il piccolo Manuel di 5 anni.

«Ero seduto sul sedile centrale posteriore, non guardavo la strada perché aveva in mano la telecamera e mi stavo riprendendo, mentre rivolgevo domande a chi era con me del tipo: “A chi piace questa macchina? Ci sei mai salita?”. E una volta finita di registrare la scena, rivolto a Matteo gli ho chiesto di andare piano», ha raccontato agli inquirenti uno dei ragazzi che viaggiava a bordo del suv.

«Ho avuto la percezione che stesse andando veloce; ne avevo avuto la certezza una volta vista la Smart. Anche un altro di noi si era raccomandato con Matteo di andare piano sia pochi minuti prima dell’incidente, sia nei giorni precedenti. Al momento dell’incidente stavo registrando con la telecamera piccola, mentre un altro amico stava utilizzando quella più grande. Matteo sapeva di essere ripreso all’interno dell’auto, ma non interagiva con la telecamera».

 

27 Giugno 2023
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