Lautaro Martinez, 19 gol dopo il Mondiale: neanche Messi come lui

Inter, Lautaro Martinez è l’arma in più contro il Manchester City nella finale di Champions League ad Istanbul. I fatti, dopo la finale di Coppa Italia in cui ha travolto la Fiorentina, parlano chiaro per il bomber nerazzurro.

Lautaro Martinez, dopo il Mondiale più gol di Messi

Da quando è diventato campione del mondo Lautaro Martinez si è letteralmente scatenato, aprendo le cataratte dei gol. Ben 19 reti delle 27 totali in stagione (il 70,4%) le ha segnate di ritorno dal Qatar. Nello stesso periodo, nessun argentino iridato ha segnato come lui. Avete capito bene: nemmeno Leo Messi, fermo a quota 12. Alvarez a 10, Dybala a 9 e Di Maria a 8. Per capirci.

Questa, oltretutto, è già la sua miglior stagione dal punto di vista realizzativo. Non a caso ha anche raggiunto (e superato) il traguardo dei cento gol con l’Inter, entrando nella top ten dei migliori marcatori nerazurri (attualmente è nono).

 Con la doppietta contro la Fiorentina, Lautaro aggancia Crespo e Milito al secondo posto (4 gol) dei calciatori che hanno segnato di più con l’Inter nelle finali nel 21esimo secolo. Al primo posto c’è un mostro sacro come Eto’o, a 6 gol.

Si tratta di un giocatore fondamentale, certo. Ma non solo per i gol che sta segnando. E che fanno di lui un incedibile (forse l’unico, della squadra di Inzaghi).

L’argentino è infatti un giocatore davvero fondamentale per gli equilibri della squadra. Perché oltre ai gol che segna a ripetizione  c’è anche il sudore che lascia in campo, dannandosi sempre l’anima.  E poi ci sono anche gli assist che serve ai compagni. Esempio eclatante all’Olimpico di Roma, durante la finale dove, prima della doppietta che ha steso la Viola, Lautaro aveva mando in porta prima Dumfries e poi Dzeko.

Tutte cose che il signor Pep Guardiola avrà di certo appuntato sul suo taccuino. La squadra inglese infatti – pur essendo al momento probabilmente la più forte del mondo – ha forse nella difesa il suo reparto meno efficiente. E quindi  Lautaro è molto più di una preoccupazione per il City.