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4:21 pm, 5 Maggio 23 calendario

L’Oms decreta la fine dell’emergenza Covid: 20 milioni di morti

Di: Redazione Metronews
L’Oms
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L’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, ha rimosso l’emergenza internazionale per la pandemia di Covid-19, dichiarata il 30 gennaio 2020. L’attesa decisione è stata ufficializzata dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo la riunione del comitato di emergenza che ha analizzato l’attuale situazione epidemiologica. Il Covid ha complessivamente infettato almeno 765 milioni di persone causando la morte di circa 20 milioni. Dall’inizio di quest’anno il numero dei contagi e delle vittime si è andato progressivamente riducendo a livello globale: nell’ultima settimana di aprile, l’Oms ha accertato 630 mila casi e 3.500 morti nel mondo, mentre nello scorso gennaio i positivi erano oltre un milione 300 mila e i morti 14 mila, in prevalenza per effetto della nuova ondata di casi in Cina. «Dopo 38 mesi possiamo andare avanti – ha commentato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides – ma il Covid-19 non è finito come minaccia per la salute globale. Continuiamo con la sorveglianza, la vaccinazione dei vulnerabili e una maggiore preparazione per il futuro».

L’Oms chiude l’emergenza dopo 38 mesi

«L’Oms ha finalmente certificato quello che ripeto ormai da tempo: la pandemia è finita. Questa dichiarazione ha anche un risvolto fortemente simbolico ed emozionante per tutti, soprattutto per chi, come noi, lo ha vissuto in prima fila». Lo ha sottolineato Francesco Vaia, direttore generale dello Spallanzani, simbolo italiano della guerra al Covid-19. «È stata una lotta durissima che però abbiamo vinto – ha premesso Vaia – lo abbiamo fatto rimanendo uniti. Lo abbiamo fatto grazie ai sacrifici di medici e sanitari, all’incessante e determinante lavoro dei ricercatori, alla forza e al coraggio di milioni di italiani. Adesso è tempo di riprendere in mano le nostre vite senza dimenticare quello che la pandemia ci ha insegnato: la necessità di un piano di prevenzione efficace, un potenziamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale non più rinviabile, l’esigenza di una forte integrazione ospedale-territorio e della valorizzazione del capitale umano, la centralità degli stili di vita salutari. Così facendo, usciremo dalla pandemia ancora più forti».

«Atto dovuto e un po’ tardivo»

«Credo che sia un atto dovuto, arriva anche con un po’ di ritardo. L’Oms, se avesse deciso in maniera diversa, avrebbe perso di credibilità». Così l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova: «La pandemia ci ha insegnato che l’Oms deve avere una capacità maggiore di imporsi anche a livello sovragovernativo, deve cioè poter intervenire e se dovesse ripetersi un evento come quello accaduto in Cina deve avere possibilità di intervenire indipendentemente. All’Oms bisogna dare anche i dati epidemiologici di tutto il mondo, bisogna migliorare la sorveglianza sulle malattie infettive. Il Covid-19, inteso come pandemia in Europa e nei Paesi sviluppati, è finito a livello di emergenza, ma nel resto del mondo la situazione è diversa e lì andrebbe mantenuta un’attenzione diversa così come facciamo per le malattie infettive in genere».

5 Maggio 2023
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