Nuovi guai per Visibilia, la ex società della Santanché

Nuovi guai per la Visibilia, l’ex società del ministro Daniela Santanchè. Oggi è entrata anche la pocura di Milano nell’udienza davanti al Tribunale civile, con al centro Visibilia Editore, la società fondata dalla ministra Santanchè che poi ha ceduto le quote, e la causa intentata da un gruppo di azionisti di minoranza, titolari di una quota superiore al 5% del capitale, che ha denunciato una serie di «gravi irregolarità» a partire dal 2019 nella gestione con «danno alla Società, al corretto funzionamento del mercato azionario, nonché agli azionisti».

Lo scorso 7 marzo, intanto, l’assemblea di Visibilia Editore aveva nominato un nuovo Consiglio di amministrazione, composto da quattro membri: Luca Giuseppe Reale Ruffino, presidente, Giuseppe Vadalà Bertini, Samuele Sanvito e Maria Claudia Santaloja. In udienza la procuratrice aggiunta Laura Pedio e la pm Maria Gravina, anche titolari di un’inchiesta su Visibilia nella quale tra gli indagati figura Santanchè, hanno chiesto di poter approfondire la situazione che si è creata con la nuova gestione, sostanzialmente chiedendo un rinvio del procedimento. Mentre i soci di minoranza, rappresentati, tra gli altri, dall’avvocato Antonio Piantadosi, hanno insistito nel chiedere che venga disposta una ispezione.

Il collegio dei giudici della Sezione imprese, presieduto da Amina Simonetti, si è riservato di decidere. Dopo la scorsa udienza, i giudici avevano assegnato agli amministratori un termine per «documentare l’adeguata professionalità posseduta da ciascun componente del Consiglio di amministrazione e per depositare una relazione» sulle «iniziative assunte per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi».

Intanto, tra giovedì prossimo e il 3 maggio sono fissate udienze davanti ai giudici fallimentari per tre società del gruppo Visibilia: la holding, la srl in liquidazione e Visibilia Concessionaria.