Roma
2:53 pm, 21 Marzo 23 calendario
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Derby: identificato dalla Digos “Hitlerson88”

Di: Redazione Metronews
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Sarebbero stati individuati oggi i tre “tifosi” della Lazo responsabili dei gesti antisemiti durante il derby di domenica scorsa Lazio-Roma. Si tratterebbe di un italiano e di due cittadini albanesi. Tra loro ci sarebbe anche l’uomo che si era presentato all’Olimpico indossandola maglia della Lazio con la scritta “Hitlerson88”. L’identificazione sarebbe stata opera degli uomini della Digos della Questura di Roma e del Commissariato Prati, che hanno vagliato tutte le immagini a disposizione. Gli inquirenti hanno anche fatto sapere che stanno tenendo sotto stretta osservazione la tifoseria ultrà biancazzurra. Indagini in corso anche sugli autori dei cori razzisti registrati all’Olimpico.

Abodi: «No alla militarizzazione degli stadi, sì alla tecnologia»

«Se guardo quello che è successo l’altro giorno dove una persona è entrata con una maglietta che oltre al numero riporta sulle spalle un nome irripetibile, credo che allora qualcosa di più ai controlli si possa fare», ha dichiarato oggi il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, che ha definito quanto successo «inaccettabile».

Per Abodi la lotta al razzismo e al nazismo nelle curve deve passare attraverso la tecnologia, che può essere «di grande aiuto». Il ministro invece si è detto contrario alla «militarizzazione degli stadi. Mentre credo nella responsabilizzazione individuale. Chi sbaglia paga, e per far questo serve più tecnologia negli stadi». «Non dobbiamo trovare alibi, bisogna anche intervenire a livello culturale partendo dalle scuole e ci deve essere collaborazione tra istituzioni», ha concluso.

La Lazo si dissocia e cerca “Hitlerson88”

E sui fatti dell’Olimpico oggi è intervenuta anche la Lazio, che ha ribadito la propria estraneità a certe condotte. E ha annunciato l’intenzione di «costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni provocati». La società ha poi affermato di «essersi immediatamente attivata per individuare i responsabili e inibirne l’accesso allo stadio».

La società biancoceleste, si legge sul sito, è sempre stata «in prima linea, in particolare con l’attuale presidenza, nel condannare vietare, prevenire e reprimere senza riserve qualsiasi manifestazione o azione discriminatoria, razzista o antisemita». La Lazio si è quindi dissociata da qualsiasi comportamento di questo tipo, definito «illegale e anacronistico», e si è dichiarata parte lesa da questi comportamenti.

Nel comunicato la società prosegue ricordando di aver attivato («già prima e durante la partita di domenica scorsa») la propria organizzazione per la sicurezza, presieduta dal Prefetto Nicolò D’Angelo, già vicecapo della Polizia, «per applicare severamente il codice etico, individuare i responsabili, inibirne l’accesso allo stadio e costituendoci parte civile per il risarcimento dei danni provocati».

«Nelle prossime ore – conclude la Lazio – comunicheremo gli esiti, già positivi, della nostra attività, confidando sulla fattiva collaborazione delle istituzioni preposte alla salvaguardia delle regole democratiche».

21 Marzo 2023
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