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5:37 pm, 11 Febbraio 23 calendario
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Trovati morti i sei italiani dispersi in Turchia

Di: Redazione Metronews
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Sono stati trovati ad Antiochia i corpi di sei cittadini italiani dispersi in Turchia dopo il terremoto. A darne notizia, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Oggi abbiamo avuto la brutta notizia del ritrovamento di sei cittadini italiani, una famiglia di origine siriana con passaporto italiano, che non ce l’ha fatta», ha detto il ministro,

«Stiamo ancora cercando un altro italiano, Angelo Zen, ed è partita una squadra dell’Unità di crisi della Farnesina, formata anche da poliziotti e carabinieri esperti nelle ricerche di dispersi. Contemporaneamente da Pisa sono partiti aiuti per le popolazioni siriane». «L’aereo atterrerà a Beirut», ha spiegato Tajani, «e attraverso la mediazione della Mezzaluna rossa faremo arrivare gli aiuti alla popolazione siriana. I nostri Vigili del fuoco stanno lavorando per aiutare la popolazione turca e stiamo facendo tutto il possibile».

Onu: «Il peggior evento in 100 anni in questa regione»

In mattinata, il Coordinatore degli aiuti d’emergenza delle Nazioni Unite durante una conferenza stampa nella provincia turca di Kahramanmaras, ha definito il terremoto in Turchia e Siria il «peggior evento in 100 anni in questa regione». Per facilitare gli aiuti, è stato riaperto dopo 30 anni il confine tra la Turchia e l’Armenia. Lo ha rivelato l’emittente Trt, spiegando che gli aiuti umanitari partiti dall’Armenia hanno attraversato il ponte di Margara, chiuso dal 1993.

Erdogan contro i social: «Notizie false sul terremoto»

Intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan se la prende con i social media, colpevoli di diffondere notizie provocatorie e false rispetto al sisma. «Dai social media vengono diffuse notizie false e prive di fondamento, che creano caos e aizzano il nostro Paese in un momento difficile», ha detto Erdogan, che ha poi parlato delle sofferenze della popolazione. «Stiamo lavorando per alleviare le sofferenze e migliorare e facilitare la vita delle persone colpite. Da questa situazione verremo fuori come nazione».

Primi arresti in Turchia

La polizia turca ha inoltre arrestato 12 persone per il crollo di alcuni edifici nelle province sud-orientali di Gaziantep e Sanliurfa. In manette sono finiti appaltatori ed esecutori dei lavori.  Sono almeno 6.000 gli edifici crollati dopo il sisma di lunedì scorso e nelle città serpeggia la rabbia per la scarsa qualità delle costruzioni, riferisce l’agenzia di stampa France-Presse. Sono previste ulteriori detenzioni dopo che sabato il pubblico ministero di Diyarbakir, una delle 10 province del sud-est colpite dal terremoto, ha emesso 29 mandati di arresto.

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11 Febbraio 2023
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