Campobello di Mazara è il paese del trapanese dove risiedeva anche il suo autista Giovanni Luppino, catturato ieri con il superlatitante fuori dalla clinica La Maddalena di Palermo. Il nascondiglio è in via Cb 31, nel centro del paese, la perquisizione è andata avanti per tutta la notte e continuerà per diversi giorni: è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, che da anni indaga sull’ex latitante di Cosa nostra. L’edificio è stato setacciato con l’ausilio delle unità cinofile. Sul posto anche gli specialisti del Ris.
Nel covo di Messina denaro e beni di lusso
Non ci sono armi ma vestiti firmati, profumi ricercati, Viagra e preservativi, scarpe e orologi di lusso e un televisore di ultima generazione nel covo di Matteo Messina Denaro . Questi gli oggetti ritrovati secondo quanto si apprende nell’appartamento di via CB31, a Campobello di Mazara, considerato il covo dove viveva “da almeno sei mesi” il boss. I carabinieri stanno cercando il nascondiglio dell’archivio della primula Rossa che secondo molti pentiti contiene la risposta a molti dei segreti della stagione delle stragi.
I vicini di casa di Messina Denaro
“E’ da ore che la strada è piena di giornalisti, curiosi oltre che ovviamente di agenti delle forze dell’ordine. Abbiamo scoperto così che qui viveva Matteo Messina Denaro“. Lo racconta a LaPresse la commessa di un negozio in Vittorio Emanuele II, a Campobello di Mazara, nel Trapanese, vicino a via Cb31 dove si trova il covo del boss arrestato ieri. “Siamo scioccati, non sapevamo nulla, non lo abbiamo mai visto nel quartiere”.
La strada dove è stato trovato il covo di Matteo Messina Denaro “è una strada trafficata, c’è molto via vai”. Lo racconta a LaPresse una ragazza che gestisce la palestra sulla stessa via, a Campobello di Mazara, nel Trapanese, vicino a via Cb31. “Siamo rimasti sorpresi, non si è mai fatto notare eppure la porta della palestra è sempre aperta e c’è sempre un sacco di gente”, ha spiegato.
Il medico che lo operò
Il chirurgo che operò Matteo Messina Denaro in un ospedale pubblico ha riferito che non sapeva chi fosse, e che pensava si trattasse semplicemente di Andrea Bonafede (l’alias usato dal boss super latitante arrestato il 16 gennaio 2023).
L’arresto del super boss
Matteo Messina Denaro è stato arrestato ieri, 16 gennaio, giorno che la premier Giorgia Meloni ha proposto che diventi simbolo della lotta alle mafie. Addosso aveva un orologio di lusso da 35mila euro e abiti costosi, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine in conferenza stampa. E’ stato trovato “in buone condizioni”, compatibili con la sua età e la malattia per la quale si sta curando. La malattia è “democratica”, si è detto ancora in conferenza stampa: l’arresto è infatti avvenuto setacciando tutte le persone in Italia con lo stesso tipo di tumore di Messina Denaro, scandagliando le identità trovate. Messina Denaro si curava infatti sotto il falso nome di Andrea Bonafede.