caro benzina
4:41 pm, 7 Gennaio 23 calendario

Carburanti boom, in autostrada diesel verso 2,5 euro a litro. “Meloni tagli le accise”

Di: Redazione Metronews
condividi

“Dopo le bollette scatta una nuova emergenza in Italia, quella relativa ai prezzi dei carburanti tornati prepotentemente a salire negli ultimi giorni”. Lo denuncia Assoutenti, che segnala anche la tassazione abnorme su benzina e diesel vigente nel nostro paese. “Oggi la benzina in modalità self viaggia abbondantemente sopra quota 1,8 euro al litro, mentre il diesel al servito ha sfondato la soglia psicologica dei 2 euro – spiega l’associazione – e il mancato rinnovo al taglio delle accise da parte del Governo Meloni non solo ha fatto schizzare al rialzo i prezzi alla pompa, ma ha riportato l’Italia tra i paesi più cari d’Europa sul fronte dei carburanti“.

Su benzina e diesel il carico di accise del Governo Meloni

“Attualmente il nostro paese, con una media di 1,891 euro al litro, occupa la terza posizione in Ue per il prezzo più alto del diesel, dietro solo a Svezia e Finlandia, mentre – ricorda Assoutenti – siamo al quarto posto per la benzina (1,827 euro/litro). Prima del rialzo delle accise l’Italia era al dodicesimo posto in Europa per il diesel, al decimo per la benzina. Se si considerano solo le imposte, l’Italia occupa il primo posto in classifica per la tassazione sul gasolio, con ben 0,958 euro di tasse su ogni litro di diesel – denuncia l’associazione – Rispetto alla media europea, gli italiani pagano un litro di benzina 24,8 centesimi di euro in più, +24,2 centesimi il gasolio”.
“Il confronto europeo dimostra come gli automobilisti italiani paghino lo scotto di una tassazione abnorme che porta i listini alla pompa ai livelli più alti d’Europa. Ci chiediamo se la Premier Meloni abbia contezza di tali numeri e se intenda intervenire per evitare una nuova emergenza economica che avrà inevitabili pesanti effetti diretti e indiretti per famiglie e imprese”, afferma il presidente Furio Truzzi.

Meloni migranti
Meloni

“Meloni tagli quelle accise”

I forti rialzi dei listini alla pompa di benzina e diesel avranno effetti negativi non solo sul pieno, ma anche sui listini al dettaglio di una moltitudine di beni e servizi. Lo afferma Consumerismo No Profit, che chiede al Governo Meloni nuovi sgravi sulle accise. “Il rialzo della tassazione sui carburanti, unitamente all’aumento dei prezzi industriali di benzina e diesel avrà conseguenze pesanti per le famiglie italiane – spiega il presidente Luigi Gabriele – La corsa di benzina e gasolio rischia infatti di innescare rincari a cascata con effetti sui prezzi al dettaglio stimati tra un +0,3% e un +0,6%. Carburanti più cari vuol dire infatti maggiori costi di trasporto per l’85% della merce venduta nei nostri negozi, ma anche rincari per le tariffe di numerosi servizi”.


“Il rischio concreto quindi è quello di gettare benzina sul fuoco dell’inflazione, già oggi a livelli elevatissimi. Per tale motivo rivolgiamo un appello al governo Meloni affinché si prosegua sulla strada di una riduzione della tassazione, a partire dal taglio delle accise che nei precedenti mesi ha portato ad un effetto calmierante e ad un risparmio per la collettività italiana”, conclude Gabriele.

Aumenti record nelle isole e sulle autostrade

Il Codacons, analizzando i prezzi comunicati oggi dai gestori, registra listini record in alcune zone d’Italia. In base agli ultimi dati disponibili, sull’isola di Vulcano il gasolio ha raggiunto quota 2,349 euro al litro in modalità servito, 2,239 euro/litro la benzina. A La Maddalena, in Sardegna, la benzina sale a 2,087 euro al litro, 2,229 euro il gasolio. A Ischia un litro di verde costa oggi 2,054 euro, il diesel vola a 2,104 euro.

Proibitivi i prezzi in autostrada, dove in modalità servito la benzina arriva a costare 2,392 euro/litro sulla A1 Roma-Milano, e il diesel viaggia verso 2,5 euro al litro (2,479 euro); sulla Autostrada A4 Brescia-Padova benzina a 2,384 euro/litro, diesel 2,449 euro/litro, rileva il Codacons nel suo monitoraggio. “I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo, e dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall’andamento delle quotazioni petrolifere – afferma il presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo abbiamo presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini”.

7 Gennaio 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo