Funerali Benedetto XVI, il protocollo sarà un vero problema
Funerali di Benedetto XVI: c’è un problema di protocollo. C’è un problema dopo la morte del papa emerito. Come si svolgeranno i funerali di Joseph Ratzinger, papa non più papa? E’, in ordine di tempo, l’ultimo dei numerosi problemi protocollari e non che la sua rinuncia di dieci anni fa ha portato con sè, in uno strascico di interrogativi che si avviluppano in quelle Sacre Stanze dove la forma è più che mai sostanza.
Benedetto XVI, sui funerali l’incognita protocollo
In breve: Benedetto XVI, in quanto emerito, non era più pontefice. Quindi nulla impedisce che i suoi siano funerali solenni, ma meno solenni delle esequie di un pontefice in carica. C’è quindi da scegliere – essendo il suo status giuridico un unicum nella storia della Chiesa: con Celestino il problema non si pose nemmeno – nel complicato cerimoniale pontificio cosa mantenere, e cosa omettere.
Bisogna considerare che, nel nome dell’assoluta intesa sempre rivendicata da Bergoglio, Papa Francesco non possa scegliere di tributare al predecessore esequie esattamente di pieno rango pontificio. Ma la decisione, agli occhi dei critici e degli esegeti fin troppo attenti, potrebbe suonare come l’ammissione che papa emerito e successore fossero in fondo sullo stesso piano.
Benedetto XVI, prima dei funerali come da protocollo dal 2 gennaio il saluto dei fedeli
Il Vaticano fa ora sapere che dalla mattina di lunedì 2 gennaio, il corpo del Papa Emerito sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli. Durerà tre giorni.
Il funerale papale viene detto Missa poenitentialis e viene celebrato in San Pietro alla presenza delle delegazioni di Stato da tutto il mondo. Il servizio funebre si svolge ordinariamente presso l’altare pontificio del Bernini, situato sotto la cupola della basilica. Ma gli ultimi funerali sono stati svolti all’aperto, di fronte alla piazza San Pietro gremita. Il corpo senza vita del papa viene posto in una bara di legno.
Ci saranno questa volta le delegazioni? Un papa emerito non è un capo di stato, ma un ex capo di stato. In casi del genere le delegazioni possono non essere invitate, ma il non farlo potrebbe scontentare molti.
Prima che la bara sia chiusa e sigillata il viso viene coperto da un velo di seta . Infine, la bara viene portata nell’apposita tomba sotto la basilica, dove si trovano le cosiddette Grotte Vaticane. Su questo punto varranno le eventuali volontà di Ratzinger.
Un caso particolare
Ai funerali, la cui data è decisa dalla Congregazione dei Cardinali, segue il novendiale nel corso del quale si svolgono particolari celebrazioni nella basilica di San Pietro. In caso di morte del pontefice in carica l’ultimo giorno dei novendiali si tiene la celebrazione da parte di tutti i cardinali, già riuniti in attesa del Conclave che eleggerà il successivo pontefice. Inutile dire che non è questo il caso.
Appena costatata la morte: cosa succede passo per passo
Dopo la scoperta del decesso del pontefice, viene eseguito il rito in cui batte per tre volte con un martelletto la fronte del papa, chiamandolo con il nome di battesimo. Poi il camerlengo, di norma, comunica l’avvenuto decesso al cardinal vicario di Roma. Il quale, dopo aver eseguito l’estrema unzione, con una speciale notifica procede alla diffusione della notizia.
Seguono i rintocchi a martello delle campane di San Pietro, mentre viene chiusa una metà del portone bronzeo della basilica.
In seguito il corpo del papa viene trasportato nella Cappella Sistina accompagnato da una lunga processione. Composta da cardinali e altre figure importanti del Vaticano. Qui la salma viene vestita con i paramenti pontifici: il pallio (la striscia di lana bianca con croci nere) intessuto per l’occasione, una mitria bianca sul capo e la casula (il mantello di colore rosso che si usa per la messa).
Seconda nota, valida anche per ciò che seguirà: si entra nel territorio dell’opinabile. Da questo momento in poi tutto sta alle decisioni che sono state o verranno prese, lontano dai riflettori.
La mancanza di precedenti non aiuta
La mancanza di precedenti, va ripetuto, non aiuta per nulla. Finora il protocollo da seguire con la morte di un pontefice era ben definito sulla base dell’esperienza di secoli. Una prima regola potrebbe essere ripercorrerlo nelle sue tappe fondamentali, e vedere cosa probabilmente cambierà.
Un esempio. Non appena viene constatata la morte di un pontefice in carica si procede con la frantumazione dell’Anello del Pescatore , una delle insegne del papa che riceve durante la messa solenne di inizio pontificato, che indossa all’anulare della mano destra.
A compiere l’atto è il cardinale camerlengo in presenza del cancelliere della Camera Apostolica. Ma l’anello del Pescatore Ratzinger non lo ha più, dal momento che non è più pontefice dal 2013.
Quel seguirà in questi giorni sarà quindi una sapiente mediazione tra tradizione millenaria e procedure sapientemente adattate all’esigenza.
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