Un commosso Nosiglia saluta l’amico Poletto
Sono stati celebrati oggi nella cattedrale di San Giovanni Battista a Torino, i funerali del cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito del capoluogo piemontese, morto a 89 anni, nella notte tra sabato e domenica. Presenti per i funerali solenni oltre cinquecento persone, tra cui le autorità civili e militari, venti vescovi concelebranti, oltre un infinite di prelati provenienti da tutta la Regione e tanti torinesi che hanno voluto salutare per l’ultima volta Poletto. Presene anche il sindaco Stefano Lo Russo.
La funzione è stata presieduta dall’arcivescovo di Torino, Roberto Repoli. Accanto a lui il suo predecessore Cesare Nosiglia. «Penso che il cuore della sua vita fosse essere proteso al Signore con tutta la sua esistenza, in attesa della sua venuta – ha detto Repole durante l’omelia – Ha ricoperto tante cariche e tanti ruoli – ha aggiunto – Uomo scrupoloso anche nel non permettere che il vorticoso succedersi degli eventi gli togliesse il tempo della preghiera. È stato sveglio fino alla fine. Ha vissuto, cercando di disporre le chiese e discernere dove il credo stava crescendo».
«Poletto è stato come un padre»
«Del cardinale Poletto voglio ricordare l’attenzione rispettosa con cui ha accompagnato tutto il mio episcopato a Torino. È stato per me un costante punto di riferimento, a cui mi sono rivolto spesso sia circa alcuni problemi della diocesi e del territorio, sia per le situazioni di alcuni preti in difficoltà», ha invece commentato l’arcivescovo emerito di Torino e Susa, Nosiglia. «Per 12 anni è stato come un padre che è vicino, condivide la conoscenza dei problemi ma sa anche lasciare il doveroso spazio», ha aggiunto Nosiglia, che ha raccontato dell’ultimo incontro avuto con Poletto. «L’ho incontrato ancora qualche giorno fa, abbiamo pregato insieme e l’ho trovato consapevole della sua malattia: ma le sue condizioni non mi facevano pensare che ci sarebbe venuto a mancare così presto».
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