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11:54 am, 30 Novembre 22 calendario

Pil terzo trimestre a +0,5%, ma l’industria frena. Inflazione sempre alta

Di: Redazione Metronews
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Istat, Pil III trimestre +0,5%, ma l’industria frena. Nel terzo trimestre dell’anno l’economia italiana registra una crescita dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% nei confronti del terzo trimestre del 2021. Lo rileva l’Istat nella lettura finale che conferma i dati della stima preliminare. «La stima completa dei conti economici trimestrali – spiega l’Istat – conferma i valori di crescita dell’economia italiana del terzo trimestre 2022 rilasciati in via preliminare a fine ottobre. La crescita del Pil è risultata dello 0,5% in termini congiunturali e del 2,6% in termini tendenziali. Si conferma anche la crescita acquisita nel 2022 al 3,9%».

Istat, Pil terzo trimestre +0,5%

Una crescita dell’economia italiana, nel terzo trimestre, che ha fatto perno sulla domanda interna, specie i consumi delle famiglie, e sul +0,9% dei servizi, in particolare turismo: commercio, trasporto, alloggio e ristorazione, contro il -0,6% dell’industria e il -2% delle costruzioni del 2%. Crescono dell’1,8% i consumi, oltre il doppio del +0,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 4,2% e dello 0,1%.  Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto di agricoltura e industria, diminuiti rispettivamente dell’1,4% e dello 0,9%, mentre i servizi registrano una crescita dello 0,9%.

Inflazione alta e stabile

A novembre – diversamente da altri paesi europei che registrano valori in calo – in Italia l’inflazione resta stabile a livelli elevati pari a +11,8% annuo. E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat che vede l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, in aumento dello 0,5% su base mensile. L’inflazione rimane stabile su base tendenziale – spiega l’istituto – a causa, principalmente, degli andamenti contrapposti di alcuni aggregati di spesa: da un lato rallentano i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +79,4% a +69,9%), degli Alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +6,8%); dall’altro accelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +51,6% a +56,1%), dei Beni alimentari lavorati (da +13,3% a +14,4%), degli Altri beni (da +4,6% a +5,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%). L”’inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,3% a +5,7%; quella al netto dei soli beni energetici sale da +5,9% a +6,1%. Su base annua, i prezzi dei beni mostrano un lieve rallentamento (da +17,6% a +17,5%), mentre rimangono stabili quelli dei servizi (+3,8%); si ridimensiona, quindi, di poco, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -13,8 di ottobre a -13,7 punti percentuali).

Accelera il carrello della spesa

A novembre la stima preliminare dell’Istat sul cosiddetto carrello della spesa vede i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrare una modesta accelerazione su base tendenziale (da +12,6% a +12,8%); rallentano, al contrario, quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,9% a +8,8%). Commentando i dati preliminari l’istituto ossera che “se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi”.

30 Novembre 2022
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