Il Brasile di Richarlison sbriciola la Serbia: 2-0

Di: Sergio Rizza

La fortissima Serbia, guidata dal leggendario Dragan Stojkovic, dura solo un tempo. Nella ripresa viene sbriciolata dal Brasile. Che manda al mondiale in Qatar, già al debutto, un messaggio potentissimo. Finisce con un 2-0 che dice perfino poco, tanto è stato perentorio, stracolmo di grande calcio.

Richarlison super nella ripresa, poi la Serbia cede

I migliori? Senz’altro Vinicius, imprendibile, e Neymar, mina vagante ispiratissima. Ma che dire di Richarlison? Il giocatore del Tottenham ripaga la fiducia che il ct Tite ha riposto in lui. E come: dopo la prima frazione a reti inviolate, prima sigla l’1-0 finalizzando un’azione innescata da una stupefacente serpentina di Neymar, capace di far sbandare la retroguardia serba; poi, su cross breve e teso di Vinicius, alza la palla con un tocco magico e si gira, esplodendo una semirovesciata che è già il più bel gol di questo Mondiale. Ma chi è, Shingo Tamai?

Vlahovic sottotono, Neymar preoccupa: distorsione

A quel punto la Serbia, che aveva tenuto così bene nel primo tempo, soprattutto grazie alla difesa attenta di Milenkovic e del portierone Milinkovic-Savic, è già sbriciolata. Non si farà più viva. Nemmeno con un Vlahovic davvero confusionario. La supremazia verdeoro è ulteriormente confermata dai legni clamorosi di Alex Sandro, un sinistro dalla distanza, e dalla botta, finita sulla traversa, di Casemiro, la sentinella invincibile del centrocampo e delle ripartenze. Il Brasile non ha concesso niente: sì, è davvero uno squadrone equilibrato. Anche “dietro”, dove il vecchio Thiago Silva ancora giganteggia. Occhio però alla caviglia di Neymar: preoccupa. Distorsione.