Triplice omicidio a Prati, il precedente choc di De Pau
C’è un precedente choc nel curriculum criminale di Giandavide De Pau, l’uomo di 51 anni fermato per il triplice omicidio delle escort in Prati. Nel 2006 finse di essere un idraulico e sequestrò in casa una prostituta per violentarla, minacciandola con una pistola. La donna, cittadina brasiliana, temendo per la sua vita, si lanciò nel vuoto. Un’aggressione feroce che colpisce per le similitudini con i delitti del 17 novembre.
Triplice omicidio a Prati, il precedente choc di De Pau
Era il 15 giugno del 2006 quando Giandavide De Pau bussò alla porta di un appartamento in via Fratelli Ruspoli 10, nel cuore dei Parioli. In casa c’era una ragazza brasiliana di 21 anni, ospite di una coppia di amici. Lui disse di essere il tecnico della caldaia e la convinse ad aprire la porta. Un istante dopo aveva già in mano una Beretta, risultata poi rubata.
De Pau puntò la pistola alla tempia della giovane e la spogliò completamente. Mentre anche lui si sfilava gli abiti la 21 enne tentò di divincolarsi. Nè seguì una violenta colluttazione. La giovane brasiliana, che a Roma lavorava in quel periodo come escort, per salvarsi si lanciò dal balcone dell’appartamento al primo piano, fuggendo nuda e terrorizzata per le strade dei Parioli. La ragazza in quelle settimane stava cercando di cambiare vita e avrebbe iniziato a lavorare come cameriera nei giorni successivi.
L’inseguimento seminudo
Anche De Pau si gettò di sotto, deciso a tutto pur di fermare la ragazza. L’uomo, in mutande, si lanciò all’inseguimento della 21 enne, ma le urla della vittima attirarono una pattuglia dei carabinieri.
I militari a loro volta si misero all’inseguimento di De Pau, che anche se seminudo, aveva avuto il tempo di portarsi dietro un borsello con i suoi effetti personali, oltre alla replica di un’altra pistola, che abbandonò in strada durante la fuga.
L’arresto nei giorni successivi
Pochi giorni dopo gli investigatori dell’Arma rintracciarono De Pau e lo arrestarono. I documenti ritrovati nel borsello erano i suoi e a inchiodarlo contribuì la testimonianza della 21 enne. All’epoca, nonostante i suoi numerosi precedenti, figurava come commerciante di auto di grossa cilindrata e orologi di lusso. Finì in carcere con accuse pesanti: violenza sessuale aggravata, lesioni gravi, porto abusivo armi, ricettazione e violazione di domicilio aggravata. La giovane brasiliana dopo l’aggressione subì un intervento chirurgico. De Pau per quell’aggressione non scontò la pena in carcere. Il tribunale stabilì che l’uomo agì in stato di semi infermità mentale stabilendo un periodo di cura presso l’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino.
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