cop27
9:42 am, 6 Novembre 22 calendario

Al via Cop27. L’Oms: il climate change aumenterà malattie e 250mila morti in più

Di: Redazione Metronews
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Tra il 2030 e il 2050 il cambiamento climatico provocherà circa 250mila morti in più all’anno per malnutrizione, malattie come “malaria e diarrea” e “stress da caldo”. E “si stima che entro il 2030 i costi dei soli danni diretti” del climate change “alla salute siano compresi tra 2 e 4 miliardi di dollari l’anno”. Nel giorno di debutto della Conferenza 2022 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Cop27 a Sharm el-Sheikh, in Egitto, in un “cupo promemoria” l’Organizzazione mondiale della sanità lancia un severo monito sulla necessità di agire subito, cogliendo l’occasione del summit come “un’opportunità cruciale per il mondo di riunirsi e impegnarsi nuovamente a mantenere vivo l’obiettivo dell’accordo di Parigi“: contenere il più possibile il riscaldamento globale entro 1,5 gradi.

Lo faremo perché è difficile
L’editoriale di Stefano Pacifici

Cop27 in partenza in Egitto

Si è aperto proprio oggi a Sharm el-Sheikh, in Egitto, il summit Cop27 sul Clima che vede la partecipazione di circa 200 delegati provenienti da circa 200 Paesi. Da domani, e fino al 18 novembre, si terrà quindi il primo di tre incontri cruciali per le sorti del Pianeta e delle persone, a cui si aggiungono la Conferenza sulla biodiversità Cop15 a Montreal, in Canada, e il Vertice del G20 a Bali, in Indonesia. L’obiettivo è quello di riuscire ad agire per limitare il riscaldamento globale a 1,5° gradi prima che la crisi climatica evolva in modo catastrofico e rispondere ai bisogni delle comunità che già oggi subiscono impatti molto gravi.

“La crisi climatica sta già incidendo sulla salute delle persone e continuerà a farlo a un ritmo accelerato, a meno che non vengano presi provvedimenti urgenti”, avverte l’Oms. Il direttore dell’agenzia ginevrina, Tedros Adhanom Ghebreyesus, spiega che “il cambiamento climatico sta facendo ammalare, o rendendo più vulnerabili ad ammalarsi, milioni di persone in tutto il mondo. Ed eventi meteorologici sempre più distruttivi colpiscono in modo sproporzionato le comunità povere ed emarginate. E’ fondamentale che i leader e i decisori politici si riuniscano per mettere la salute al centro dei loro negoziati“.

“La nostra salute dipende da quella degli ecosistemi che ci circondano – sottolinea l’Oms – e questi ecosistemi oggi sono minacciati dalla deforestazione, dall’agricoltura” intensiva ” o da altre modalità di sfruttamento del suolo e dal rapido sviluppo urbano. L’invasione sempre più profonda degli habitat animali sta aumentando la possibilità che virus dannosi per l’uomo compiano un salto di specie” arrivando a noi. Ancora, “l’innalzamento della temperatura globale sta causando eventi meteorologici estremi che portano a intense ondate di caldo e siccità”, oppure “a inondazioni devastanti e a uragani o tempeste tropicali sempre più potenti. La combinazione di questi fattori significa che l’impatto” del climate change “sulla salute umana è in aumento ed è probabile che acceleri” ulteriormente.

Già oggi, evidenzia l’agenzia Onu per la sanità, “31 milioni di persone nel Corno d’Africa stanno soffrendo di fame e 11 milioni di bambini sono malnutriti perché la regione sta facendo i conti con uno dei periodi peggiori di siccità degli ultimi decenni”. Inoltre, “la crisi climatica sta pesando sulla sicurezza alimentare e” questo impatto “non potrà che peggiorare, se i trend attuali persistono”. Anche “le inondazioni in Pakistan sono il risultato del cambiamento climatico e hanno devastato vaste aree del Paese. Gli effetti si faranno sentire negli anni a venire”, ma già “oltre 33 milioni di persone sono state colpite e quasi 1.500 centri sanitari danneggiati”.

6 Novembre 2022
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