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7:52 am, 3 Novembre 22 calendario

Kim lancia missili a ripetizione, uno balistico. Ira del Giappone: “Intollerabile”

Di: Redazione Metronews
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La Corea del Nord ha lanciato ancora una volta un missile balistico intercontinentale (Icbm) progettato per colpire obiettivi dall’altra parte del mondo. E’ l’accusa dello Stato Maggiore dell’esercito di Seul, secondo il quale il missile a lungo raggio è stato lanciato verso le 7.40 di questa mattina.

Un altro missile balistico intercontinentale

Il missile ha volato per circa 740 chilometri e ha raggiunto un’altitudine di 1.920 chilometri. Secondo l’agenzia di stampa Yonhap, il missile ha fallito il lancio a metà volo.
Sempre stamattina Pyongyang ha anche lanciato due missili balistici a corto raggio. Si tratta del settimo lancio di missili da parte di Pyongyang quest’anno.

Kim Jong-Un

Ma non solo. La Corea del Nord ha lanciato in seguito anche un altro missile balistico in direzione del Mar del Giappone, come ha riportato l’agenzia sudcoreana Yonhap, citando i dati dell’esercito sudcoreano.  Una prima conferma del lancio è arrivata anche dal ministero della Difesa giapponese. Il lancio, avvenuto alle 21.37, le 13.37 in Italia, giunge a breve distanza dall’avvertimento agli Stati Uniti e alla Corea del Sud da parte di Pyongyang, contro l’estensione delle esercitazioni aeree congiunte annunciata oggi, definita una scelta «molto pericolosa e sbagliata» da parte del vice presidente della Commissione Militare Centrale nord-coreana Pak Jong-chon.

Usa: “Azioni di Pyongyang irresponsabili e sconsiderate”

Gli Usa hanno quindi chiesto una riunione «pubblica» del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Corea del Nord, hanno riferito fonti diplomatiche, dopo che Pyongyang ha effettuato ripetuti lanci di missili, compreso un possibile balistico intercontinentale. La richiesta della riunione, riporta Reuters, è sostenuta da altri membri del Consiglio di Sicurezza tra cui Gran Bretagna, Francia, Albania, Irlanda e Norvegia.

Il lancio da parte della Corea del Nord di un missile balistico intercontinentale è «illegale e destabilizzante», ha dichiarato il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin. Austin ha anche bollato le azioni di Pyongyang come «irresponsabili e sconsiderate» durante una conferenza stampa congiunta al Pentagono insieme al suo omologo sudcoreano Lee Jong-sup.

 

Missili nord coreani

Il Giappone protesta: “Oltraggioso e intollerabile”

In Giappone tre prefetture, quella di Miyagi, Yamagata e Niigata, hanno emesso avvisi di emergenza invitando gli abitanti a restare in casa e fermando la circolazione dei treni in seguito al lancio di tre missili oggi da parte della Corea del Nord. Lo riferiscono i media giapponesi. Il primo ministro Fumio Kishida ha condannato i “ripetuti lanci di missili” da parte della Corea del Nord, definendo l’ultimo come “oltraggioso e intollerabile”. Il ministro della Difesa di Tokyo Yasukazu Hamada ha affermato che il nuovo lancio di missili “non ha attraversato l’arcipelago giapponese, ma è scomparso sul Mar del Giappone”.

Washington condanna il lancio di un missile intercontinentale da parte della Corea del Nord. Gli Stati Uniti affermano che questo lancio viola le risoluzioni dell’Onu e sollecitano l’applicazione delle sanzioni.

Esercitazioni Usa e Sud Corea saranno prolungate

Le esercitazioni aeree congiunte di Usa e Corea del Sud iniziate lo scorso 31 ottobre, che si sarebbero dovute concludere domani, proseguiranno ancora in seguito all’intensificarsi di lanci di missili da parte della Corea del Nord. Lo hanno annunciato i due Paesi. «Le forze aeree congiunte hanno deciso di estendere l’esercitazione Vigilant Storm, iniziata il 31 ottobre, in relazione alle recenti provocazioni del Nord», ha dichiarato l’aeronautica militare di Seul in un comunicato. Nella notte europea, la mattina per l’estremo oriente, Tokyo aveva confermato i lanci, emettendo un avviso speciale rivolto ai residenti delle regioni settentrionali: gli si chiedeva di rimanere in casa e di cercare un riparo. Inizialmente Tokyo aveva fatto  scattare un «J-Alert», ma il ministro della Difesa Yasukazu Hamada ha poi dichiarato che «il missile non ha attraversato l’arcipelago giapponese, ma è scomparso sopra il Mar del Giappone”: probabilmente, ha commentato Seul, il lancio del missile balistico intercontinentale è fallito.

Il timore è che la Corea del Nord si stia preparando a un nuovo test nucleare. Il giorno prima, Pyongyang aveva lanciato più di 20 missili, fra i quali quello atterrato vicino alle acque territoriali della Corea del Sud, un missile balistico a corto raggio che ha attraversato la Linea di Limite Nord, il confine marittimo de facto, spingendo il presidente Yoon Suk-yeol a definirla «effettivamente un’invasione territoriale».

L’intensificarsi dei lanci è stato spiegato dal regime nordcoreano come una risposta all’esercitazione congiunta di Sud Corea e Usa, definita da Pyongyang «aggressiva e provocatoria”: se continuerà, ha avvertito, i due Paesi «pagheranno il prezzo più orribile della storia».

L’ultima escalation è partita lo scorso 4 ottobre, quando la Corea del Nord ha sparato un missile sul Giappone che ha provocato un allarme di evacuazione. Pyongyang ha poi affermato che si trattava di un nuovo tipo di «missile balistico intermedio terra-terra”: si trattava della prima volta che la Corea del Nord puntava un missile sul Giappone dal 2017. Pyongyang ha poi affermato che il lancio e una serie di altri test avvenuti nello stesso periodo erano «esercitazioni nucleari tattiche» che simulavano la pioggia di missili a testata nucleare sulla Corea del Sud.

La Cina

La Cina sollecita Corea del Sud e Stati Uniti a creare le condizioni per la ripresa del dialogo con la Corea del Nord, dopo gli ultimi lanci di missili da parte del regime di Kim Jong-un. In risposta alla decisione di Corea del Sud e Stati Uniti di estendere le esercitazioni aeree congiunte, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha sollecitato Seul e Washington ad «affrontare il nodo cruciale del problema della penisola coreana» e a «creare le condizioni per fare ripartire un dialogo significativo».

Ipotesi missili ipersonici giapponesi

Il governo giapponese sta valutando la possibilità di dispiegare missili ipersonici nell’arcipelago entro il 2030, con l’obiettivo di aumentare il proprio potere di deterrenza nell’attuale panorama di crescenti tensioni geopolitiche. Lo ha riferito il quotidiano Nikkei. Queste delibere sarebbero in corso durante la revisione del piano di sicurezza nazionale che Tokyo intende aggiornare verso la fine dell’anno, in cui il Paese dovrebbe riarmarsi sullo sfondo della guerra in Ucraina, della crescente influenza della Cina nella regione e dello sviluppo degli armamenti della Corea del Nord.

I missili ipersonici possono volare a una velocità 5 volte superiore a quella del suono, o più, e con una traiettoria più complessa rispetto ai missili balistici, il che li rende difficili da abbattere. Alcuni membri del partito al governo del Giappone hanno ribadito la necessità di potenziare non solo le capacità di intercettazione dei missili, ma anche di acquisire capacità di contrattacco.

Si sta anche valutando l’acquisizione di missili da crociera Tomahawk statunitensi, mentre si mettono a punto i propri missili, anche se i dettagli saranno resi noti ufficialmente con il nuovo piano.

La Russia ha missili ipersonici operativi dal 2019 e ne ha lanciato uno da un sottomarino nel 2021, mentre secondo il Libro Bianco della Difesa giapponese la Cina avrebbe iniziato a usarli nel 2020. Gli Usa non hanno ancora sviluppato un missile di questo tipo, al quale stanno attualmente lavorando con l’intenzione di schierarlo entro la metà di questo decennio, mentre il Giappone sta cercando di sviluppare i propri dispositivi ipersonici, secondo quanto riportato dal Nikkei. Il ministero della Difesa giapponese ha già iniziato a lavorare sulla tecnologia dei motori necessari per questi dispositivi e intende impegnarsi in ricerche più approfondite sui missili ipersonici nel 2023. Il governo del primo ministro Fumio Kishida prevede di approvare una nuova Strategia di sicurezza nazionale entro la fine dell’anno, che formalizzerà il concetto già citato di «capacità di contrattacco», oltre ad altre innovazioni volte a rafforzare il potenziale militare del Paese.
Nell’ambito di questa tendenza al riarmo, l’amministrazione Kishida cercherà di porre le basi per un aumento del bilancio della difesa a circa il 2% del prodotto interno lordo giapponese, rispetto all’attuale 1%, che lo porterebbe in linea con la spesa dei Paesi della Nato.

3 Novembre 2022
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