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8:46 am, 21 Settembre 22 calendario

Putin chiama i riservisti ed evoca il nucleare: “Non sto bluffando”

Di: Redazione Metronews
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Vladimir Putin ha annunciato la “mobilitazione parziale”. “Il decreto è stato firmato. Si tratta di difendere il nostro territorio, il nostro Paese”, ha detto Putin.

L’Occidente “ha superato ogni limite”, ha detto Putin in un discorso durissimo in tv nel quale il presidente russo ha detto anche (evocando quindi l’arma atomica) che userà “tutti i mezzi a nostra disposizione” e che coloro che stanno cercando di usare il ricatto nucleare contro la Russia scopriranno che le carte in tavola possono essere rivoltate contro di loro. “Io all’Occidente dico: abbiamo tantissime armi con cui rispondere. E useremo ogni risorsa per difendere il nostro popolo”. “Non sto bluffando”, ha aggiunto.

Putin, i riservisti e l’atomica

“Il nostro obiettivo è liberare il Donbass, oggi quasi completamente liberato. L’Occidente non vuole la pace tra Russia e Ucraina”. E poi: “Per raggiungere questo obiettivo  l’operazione militare speciale è la soluzione inevitabile. Obiettivo che resta invariato. Quanto alla proposta di referendum per passare alla Russia, supportiamo quei popoli. La Russia farà di tutto per garantire lo svolgimento dei referendum”.

“Combatteremo per la nostra Patria, per la nostra terra, l’unica che abbiamo, per la nostra libertà, indipendenza e sovranità, per la nostra cultura e tradizioni – ha poi detto Vladimir Putin, secondo quanto riporta la Tass, in occasione dell’anniversario della fondazione dello Stato russo – Le difenderemo e le proteggeremo in nome dei nostri antenati e dei nostri discendenti, per il bene della Russia, della sua grande storia e del suo grande futuro”.

Russia combatte
Putin con Shoigu

La Russia dunque richiamerà 300mila riservisti, ha detto il ministro della Difesa, Sergeij Shoigu, che ha definito “difficile” la guerra in Ucraina. “Non stiamo combattendo contro l’Ucraina”, ha spiegato, ma “contro l’Occidente intero e la Nato”. E ha aggiunto che “tutti i tipi di armi, compresa la triade nucleare, possono adempiere ai loro compiti”.

La mobilitazione parziale in Russia, a partire dalle riserve, è già cominciata oggi con la pubblicazione del relativo decreto del Cremlino. Saranno i capi delle diverse regioni a dover assicurare l’arruolamento nella quantità e nei tempi stabiliti dal ministero della Difesa. La mobilitazione parziale si applicherà in via prioritaria a riservisti specializzati in moderne tecnologie, come «operatori di droni, specialisti in intelligence e segnali», ha affermato il presidente della commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov.

Shoigu parla di “guerra”

“Oggi non siamo tanto in guerra con l’Ucraina e l’esercito ucraino quanto con l’Occidente collettivo“, ha detto il ministro Shoigu, citato dall’agenzia stampa Tass, che ha  usato proprio la parola “guerra” invece che “operazione speciale” come è stata finora definita l’invasione dell’Ucraina. Shoigu sottolinea che l’Ucraina ha quasi esaurito le armi di fabbricazione sovietica e ora usa quelle fornite dai paesi occidentali. “A questo punto siamo veramente in guerra con l’Occidente collettivo, con la Nato o, vice versa, con la Nato e l’Occidente collettivo” – ha affermato – “Non ci riferiamo solo alle armi che vengono inviate in grandi quantità. Naturalmente troviamo modi di contrastarle. Abbiamo in mente, i sistemi occidentali esistenti: i sistemi di comunicazione, i sistemi per processare le informazioni, i sistemi di ricognizione e l’intelligence satellitare”.

Tank russi

Le reazioni

“L’invasione sta fallendo. Nessuna quantità di minacce e propaganda può nascondere il fatto che l’Ucraina sta vincendo questa guerra, la comunità internazionale è unita e la Russia sta diventando un paria globale”, ha detto il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace. Ieri il ministro degli Esteri Gillian Keegan aveva affermato che “le minacce di Putin devono essere prese sul serio. Chiaramente è qualcosa che dovremmo prendere molto sul serio perché, noi non abbiamo il controllo e non sono nemmeno sicuro che lui abbia il controllo. Questa è ovviamente un’escalation”.

“Qualsiasi cosiddetto referendum pianificato da o con il supporto delle forze che esercitano illegalmente il controllo de facto nei territori occupati dell’Ucraina violerebbe gli standard internazionali e gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario – avverte Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa – il loro risultato non avrà quindi valore legale”.

L’alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, aveva in precedenza già minacciato nuove sanzioni contro Mosca in risposta ai “referendum illegali” che violano “l’indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina in flagrante violazione del diritto internazionale”.

Guerini: “Putin in difficoltà”

«Il discorso di questa mattina di Putin e gli autoproclamati referendum sul Donbass, che non saranno mai riconosciuti dalla comunità internazionale, ci dicono che Putin è in difficoltà ma anche che la guerra può ulteriormente crescere di intensità», ha sottolineato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. «Ecco perchè – ha proseguito Guerini – noi dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina ma al tempo stesso incoraggiare tutti i possibili sforzi per arrivare ad un confronto positivo, ad un negoziato, ad una pace che sia però giusta e duratura». «Dal punto di vista del conflitto in sè – ha spiegato il ministro della Difesa – vedo una situazione di difficoltà dello strumento militare russo che ha mostrato limiti evidenti e vedo una controffensiva ucraina che ha ottenuto risultati importanti. Il sostegno europeo all’Ucraina si è rivelato efficace ma la guerra continua, ad una intensità molto elevata, in questo momento è una guerra di attrito con forze contrapposte che combattono per conquistare o difendere dei territori: ma non bisogna mai dimenticare che c’è un Paese aggredito, l’Ucraina, e un Paese aggressore, la Russia».

21 Settembre 2022
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