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2:26 pm, 14 Settembre 22 calendario

Obesità, nuovo studio sul meccanismo di autofagia

Di: Redazione Metronews
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Obesità nel mirino della ricerca. Individuare i processi alla base della formazione di grasso potrebbe essere un passaggio chiave per contrastare l’obesità. A compiere un passo importante verso questa direzione uno studio, pubblicato sulla rivista Autophagy, condotto dagli scienziati dell’Università di Barcellona.

Obesità e autofagia

Il team, guidato da Antonio Zorzano, ha scoperto in che modo la proteina NCOR1, che regola diversi geni, viene degradata attraverso un meccanismo noto come autofagia, per garantire il corretto sviluppo del tessuto adiposo bruno. Gli autori, che hanno utilizzato modelli murini, sottolineano che queste scoperte potrebbero essere utili per la definizione di strategie e trattamenti volti a contrastare l’eccesso di peso.

L’obesità, spiegano gli esperti, è un problema sanitario globale in crescita, con un tasso di prevalenza che è triplicato dal 1975. Oltre 650 milioni di persone sono affetti da questa condizione, associata a complicazioni e rischi per la salute, come il diabete di tipo II, una maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, artriti e alcune forme di cancro.

Il tessuto adiposo si divide in bianco e bruno: la prima tipologia, spiegano gli esperti, contribuisce a immagazzinare le riserve di energia sotto forma di lipidi, mentre il tessuto adiposo bruno ossida i lipidi. I ricercatori hanno descritto un meccanismo che regola la corretta formazione del tessuto adiposo bruno attraverso l’autofagia, un processo naturale di rinnovamento cellulare. «Esiste una chiara correlazione tra bassi livelli di tessuto adiposo bruno e obesità – osserva Zorzano – ma non sappiamo ancora quale sia il legame causale. Il nostro lavoro potrebbe essere utile per sviluppare trattamenti volti a prevenire o curare l’obesità e altre malattie metaboliche».

14 Settembre 2022
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