Via Bolla: prima gli sgomberi e poi le riqualificazioni

In via Bolla prima devono arrivare gli sgomberi e solo dopo partirà la riqualificazione. «Gli sgomberi in via Bolla non sono ancora iniziati», ha detto stamane il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, a margine della presentazione del “Piano regionale dei servizi abitativi 2022-2024”. «Quelli che sono stati realizzati- spiega Fontana- lo sono stati per altre motivazioni, perché hanno scoperto elementi di carattere penale che hanno comportato lo sgombero». Al momento «siamo in contatto con la Prefettura e con la Questura», aggiunge il presidente lombardo, rilanciando la necessità di una maggiore «collaborazione» con il Comune di Milano, «perché da parte del Comune si gestisce tutta l’assistenza alle fragilità.

«Per via Bolla fatto tutto il possibile»

Per le palazzine di via Bolla «abbiamo stanziato 32 milioni e per l’edificio più compromesso dagli 80 abusivi è già stata finanziata la progettazione», aggiunge l’assessore regionale alla Casa, Alessandro Mattinzoli. «Adesso aspettiamo che avvengano gli sgomberi: non possiamo procedere con le riqualificazioni fino a quando gli edifici non saranno sgomberati». E secondo l’assessore le cose vanno a rilento: «Solo sei appartamenti sono stati sgomberati, ma gli altri 80 sono ancora lì», ha sottolineato, mentre «nella palazzina dove invece abbiamo spostato le persone che vivevano nella legalità e che adesso sono state inserite in un contesto che io definisco normale, stiamo già procedendo all’efficientamento energetico e alla riqualificazione». Aler e Regione Lombardia, ha rivendicato Mattinzoli, «per quanto riguarda le proprie competenze hanno fatto tutto quello che potevano per la rigenerazione delle due palazzine». Mentre «non era di nostra competenza lo sgombero, l’ordine pubblico o occuparsi delle fragilità – ha proseguito – è nostro dovere puntualizzare questo». Una sottolineatura che suona come una ennesima polemica nei confronti di Palazzo Marino.