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2:53 pm, 7 Giugno 22 calendario

Amadeus: «All’Arena approdano anche gli anni Novanta»

Di: Patrizia Pertuso
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TV L’appuntamento all’Arena di Verona è per il 12, 13 e 14 settembre. Quello su Rai1 per il 17, 24 settembre e primo ottobre. Tre serate che, sull’onda del successo riscosso nell’edizione 2021, punteranno i riflettori sulla musica anni ’60, ’70, ’80 e – per la prima volta – ’90. All’Arena di Verona per questi tre appuntamenti in musica ci saranno 50 artisti, oltre la metà internazionali, e ciascuno eseguirà nella dimensione live due grandi successi.

L’idea è sempre di quel ragazzaccio di Amadeus che stavolta, a differenza dello scorso anno, salirà sul palco con una platea a capienza piena (l’anno scorso erano potute entrare “solo” 6 mila persone – quest’anno i biglietti già venduti su  www.ticketone.it/artist/arena-60-70-80/ sono già 17 mila). E questa non è la sola novità di Arena ’60, ’70, ’80 e… ’90: oltre a poter godere di tutti i posti e ad aver aggiunto l’ultimo decennio, anche le serate – sia live che in onda su Mamma Rai – si avvarranno della terza data.

In più, Amadeus si lascia sfuggire che l’idea della musica del passato per la serata cover sarà quest’anno al Festival di Sanremo molto più strutturata rispetto alla passata edizione: via libera alle collaborazioni tra gli artisti che saranno in gara e i “sempreverdi” autori di grandi successi, italiani e internazionali.

All’Arena debuttano gli anni Novanta

«Gli anni Novanta – spiega Amadeus – sono altrettanto iconici rispetto agli altri decenni: inserendoli abbiamo deciso di “allargare” ancora di più i confini della musica. In quegli anni ero a Ibiza con Fiorello e ascoltavamo The Power degli Snap!, brano che non poteva mancare in questo viaggio musicale. La band canterà anche un altro grande successo, Rhythm is a Dancer». Così come non mancheranno numerose hit: da Barbie Girl degli Aqua a Destinazione Paradiso dell’italianissimo Gianluca Grignani che eseguirà anche Falco a metà e La mia storia tra le dita.

Gli anni Settanta e Ottanta

Gli anni Settanta e Ottanta saranno rappresentati dai classici senza tempo che faranno ballare ed emozionare un po’ tutti. «Qualche volta – racconta Amadeus – mi metto a spiare i miei due figli  di 13  e 24 anni per scoprire cosa ascoltano loro, qual è la musica che oggi è seguita da un target giovanissimo. E scopro che ci sono brani che superano le distanze anagrafiche e che anche i ragazzini ascoltano sui social. L’anno scorso non avevo portato mio figlio all’Arena di Verona che ascolta rap: ha visto la serata in tv e, quando sono tornato a casa, mi ha detto di essersi divertito moltissimo: quest’anno ci sarà».

Per i Settanta e Ottanta sul palco saliranno Gloria Gaynor con I Will Survive, brano del 1978, e Can’t Take My Eyes Off of You, Holly Johnson per i Frankie Goes To Hollywood con Relax e The Power of Love, entrambi del 1980, Bonnie Tyler con Total Eclipse of The HeartHolding Out for a Hero («Ve la ricorderete tutti – aggiunge Amadeus – perché fa parte della colonna sonora del film Footlose»). E ancora: Paul Young con Love of the Common People del 1982, e Every Time You Go Away e Richard Sanderson con Reality: «Non poteva mancare – aggiunge Ama – perché è diventata un’icona degli anni Ottanta».

Ornella Vanoni e Rita Pavone all’Arena per gli anni Sessanta e Settanta

«Sono davvero felice – continua Amadeus – di ospitare due grandissime signore che rappresentano la musica italiana degli anni Sessanta e Settanta: Ornella Vanoni presenterà L’appuntamento e Una ragione di più mentre Rita Pavone canterà Il ballo del mattone e Il Geghegè.

Amadeus torna dietro alla consolle con Massimo Alberti

Come per la prima edizione, Amadeus tornerà in consolle affiancato da Massimo Alberti e nel corso delle serate farà ascoltare il suo repertorio da dj-vocalist e la sua playlist, un meraviglioso diario sentimentale articolato anche dai suoi incontri con gli ospiti. «Non potevo esimermi – confessa – star dietro a una consolle rappresenta la mia storia».

I 40 anni di musica per Amadeus

«Ciascun decennio – racconta Amadeus – rappresenta qualcosa per me. Magari rispolvero qualche abito degli anni ’90 che ho ancora da qualche parte… I Sessanta non li ho vissuti: sono nato nel ’62 ma ricordo perfettamente i vinili dell’epoca che ascoltavo proprio qui, a Verona, dove ho vissuto da quando avevo 4 anni fino ai 24/25. Qui vivono ancora i miei genitori, mio fratello: per questo ho un legame molto forte con questa città».

«Nei Settanta – prosegue Amadeus – ero un ragazzino e partecipavo alle prime feste: è stato il mio decennio, quello che sento ancora addosso. Poi, gli anni ’80 hanno segnato il mio arrivo a Milano e l’inizio radiofonico mentre negli anni ’90 ho iniziato a fare le serate. Impossibile dimenticare tutto questo e tutta quella musica».

A proposito di musica, passato e futuro, Amadeus non ha dubbi: fra 30 anni a rappresentare la musica italiana ci saranno i Måneskin, Blanco e Mahmood, Rkomi, Elodie «e chissà quanti altri: la musica cambia così velocemente anche se alcuni capisaldi restano».

La “carta” segretissima di Arena ’60, ’70, ’80 e… ’90

Non si sbilancia ma la dà per certa. Ama e il suo team stanno ancora lavorando su una «carta segretissima che non svelo. Certamente ci sarà perché si lavora sempre sui grandi nomi italiani e internazionali, ma finché non sarà chiusa al 100%  la trattativa non ne parlerò».

Di sicuro (forse) non sarà Mina: «Chi non ha l’obiettivo di riportare Mina sul palco? Si tratta del sogno impossibile di ciascuno. Io farei di tutto per averla sul palco dell’Ariston di Sanremo, anche filmarla da lontano con il cellulare. Ma questa scelta sdeve partire da lei. Sarebbe bellissimo…».

PATRIZIA PERTUSO

7 Giugno 2022
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