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11:48 am, 30 Maggio 22 calendario

Ecco Scipione, anticiclone rovente da 40 gradi. Scatta allarme siccità

Di: Redazione Metronews
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Torna l’anticiclone africano su tutta l’Italia, ma stavolta si chiamerà Scipione e ci farà soffrire fino a 40 gradi. Scipione potrebbe infatti essere anche più forte di Hannibal, il suo predecessore, con picchi di temperatura che si attendono davvero elevati per il periodo.

La forza di Scipione

L’approfondimento di un vortice ciclonico tra Inghilterra e Portogallo darà sostanzialmente campo libero al ritorno dell’anticiclone sub-sahariano su tutto il nostro Paese, che risulterà davvero arroventato per diversi giorni: i valori massimi potrebbero toccare picchi di 37/38 gradi all’ombra in molte località del Belpaese, spingendosi addirittura fino a 40 gradi nelle zone interne delle Isole maggiori.

Da mercoledì 1 giugno la rimonta anticiclonica si farà ancora più imponente: non avremo solo condizioni di bel tempo praticamente ovunque, ma registreremo anche valori elevati di pressione e temperature massime, fino a 37/39 C: al momento i settori italiani più colpiti sembrerebbero quelli del Centro-Sud e le due Isole maggiori, ma anche in Pianura Padana, complice l’aumento dell’afa, ci sarà da soffrire.
Se al Nord la fase calda ed umida non impedirà lo sviluppo di forti temporali pomeridiani sull’arco alpino, al Centro-Sud Scipione potrebbe dominare incontrastato per almeno 5 o 6 giorni, sfiorando anche i 40 gradi sulle estreme regioni meridionali e sulle due Isole maggiori a cavallo del prossimo weekend.

Le previsioni

Lunedì 30. Al Nord: tante nuvole, qualche acquazzone sparso; fresco. Al Centro: miglioramento ma con qualche rovescio, fresco. Al Sud: soleggiato e caldo.
Martedì 31. Al Nord: tante nuvole, instabile sui rilievi e in Emilia Romagna. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: tutto sole.
Mercoledì 1. Al Nord: temporali pomeridiani sulle Alpi, sole altrove. Al Centro: tutto sole in un contesto termico via via più caldo. Al Sud: bel tempo prevalente. L’anticiclone africano si espande con sempre maggiore decisione, picchi di caldo fino a 38-39 gradi al Centro-Sud. Temporali pomeridiani sull’arco alpino.

Allarme per la siccità

Con l’innalzamento delle temperature è allarme siccità nelle campagne dove sono a rischio le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali ed anche gli ortaggi e la frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole degli italiani in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari. È l’allarme della Coldiretti per l’arrivo di Scipione, l’anticiclone africano che investirà tutta la Penisola con valori addirittura fino a 40 gradi in certe zone. “Con l’arrivo del grande caldo – sottolinea l’associazione – manca infatti l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in buona parte del Paese, in un 2022 segnato da precipitazioni praticamente dimezzate. Nonostante le ultime precipitazioni il livello del Po – rileva la Coldiretti – è sceso al Ponte della Becca -3,1 metri rispetto allo zero idrometrico, un livello più basso che a Ferragosto. Una situazione in realtà rappresentativa dell’intero bacino idrografico nazionale con l’emergenza acqua che si estende dal nord al centro e al sud Italia”.
“Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, in Italia per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi – ricorda inoltre la nota dell’associazione – un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto – conclude Coldiretti – è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.

30 Maggio 2022
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