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5:37 pm, 24 Maggio 22 calendario

“Calcio is back”, la Serie A sbarca negli Stati Uniti

Di: Redazione Metronews
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La Serie A sbarca in America. O Almeno ci prova, dopo i ripetuti fallimenti di esportare il pallone in un Paese che proprio non vuole sentirne parlare. Tutto preso da basket, baseball e football, un business incalcolabile di miliardi che lascia le briciole al calcio, qui “soccer”.  «Chi ci ha preceduto si è concentrato sull’Italia, per cui qui arriviamo con vent’anni di ritardo», ha detto Luigi De Siervo, Ad della Serie A, a New York per presentare le iniziative di «Calcio is Back».

Serie A negli Stati Uniti: il progetto “Calcio is back”

L’idea è quella di lanciare il calcio italiano negli Stati Uniti. Il “brand” Serie A verrà lanciato nel pomeriggio addirittura a Wall Street, presenti i due “ambasciatori” Alessandro Del Piero e Christian Vieri, ambedue molto attivi negli States (il primo è anche residente a Los Angeles). ma cosa vuol dire lanciare il calcio italiano nella terra che fu di Joe Di Maggio? Vuol dire piattaforme con molte lingue per promuovere il calcio a livello internazionale, iniziative, partnership con nuovi sponsor, qualità delle immagini, centri sportivi aperti alla Cbs. «Stiamo lavorando – ha aggiunto – per accorciare i tempi».

Per la Serie A gli States un mercato naturale

Del resto per un campionato come il nostro, che ha otto proprietà Usa su venti, sbarcare a New York è quasi naturale. Questa è anche la città dove vivono milioni di italoamericani. Delle strade invase la sera della vittoria dell’Italia agli Europei. Delle centinaia di tifosi rossoneri che si sono ritrovati per seguire la partita scudetto, ma anche dei romanisti che seguiranno a Manhattan la finale di Conference League. Insomma, è un mercato.

Un gran Galà al Metropolitan Museum

In serata ci sarà il gala al Metropolitan Museum of Art di New York. Un evento in grande stile per dare la giusta risonanza ad un evento che si annuncia ambizioso.  Tra gli obiettivi, spiega De Siervo, «intercettare tutti coloro che guardano il calcio per curiosità». E magari erodere anche l’attenzione di quelli per cui il “soccer” è solo uno sport da universitari che non sanno giocare a basket.

L’ad ha ricordato la differenza (finora abissale) con il fatturato della Premier. Spiegando che è il risultato di una strategia diversa, fondata sulla comunità di fans. «Con gli Stati Uniti – ha ricordato l’ad – abbiamo fatto un accordo diretto» sui diritti televisivi, a conferma della volontà di puntare sul mercato americano in modo nuovo.

24 Maggio 2022
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